
di Anna Giorgi
Là dove c’era l’erba ora c’è una città...o meglio un nuovo pezzo di città. In via Galileo Ferraris, prooprio dietro il Cimitero Monumenale, al civico uno troviamo la "Locanda Officine Monumentale". Un nuovo luogo in cui ci si incontra, si dialoga, ci si conosce, si co-progetta e si realizza. Si lavora a tutto tondo. Lì, in questa via a fondo chiuso, che forse quasi nessuno conosce, e, come dicono i milanesi, "non sembra nemmeno di stare a Milano", c’era una antica cascina, la tipica costruzione rurale, che esisteva fin dall’ottocento. Quella costruzione ha avuto molte vite, tutte diverse. É stata una casa di campagna, una fattoria, una officina meccanica. Prima di essere chiusa ed abbandonata. Di proprietà del Comune la estesa struttura è stata messa all’asta. E, dopo alcune andate deserte, se l’è aggiudicata uno studio di architettura che l’ha recuperata e le ha ridato un nuova vita che più contemporanea non si può. La cascina ospita oggi un acceleratore di imprese nel settore moda, design e tecnologia, nasce dall’incontro tra Andrea Borri, Michele Borri, Stefano Micelli e Alfredo Trotta ed è frutto di un intervento di rigenerazione urbana curato dallo studio "Andrea Borri Architetti". Di fatto è come tornare in campagna, ma a cinque metri dalla metropolitana e dal museo del design. Un progetto fortmente voluto anche dal Comune.
"Il nuovo spazio LOM si inserisce in continuità con il modello di città portato avanti d dal mio Assessorato in questi anni. Una città resiliente, capace di rigenerare spazi ex industriali e dismessi grazie al ritorno della manifattura leggera all’interno del perimetro urbano. Un ritorno a una nuova produzione fatta di artigiani 4.0, piccole produzioni custom made con una profonda attenzione alla qualità e alla sostenibilità che, oltre a rigenerare intere aree, sono in grado di creare buona occupazione permettendo a tanti giovani di trasformare la propria creatività in idee, progetti e oggetti grazie all’uso sempre più diffuso delle nuove tecnologie", ha spiegato l’assessore Cristina Tajani, all’inaugurazione durante la design week.
L’edificio si sviluppa su tre piani per per oltre duemila metri quadrati. Il giardino che lo circonda è curato da Vittorio Peretto di Hortensia ed evoca le vegetazioni dei giardini delle case di campagna che incontriamo in Francia o nel Regno Unito, tra lavanda, cespugli, oleandri e farfalle.