L’assessore Giancarlo Tancredi ha tenuto a precisare, durante l’incontro a Palazzo Marino con i segretari di Cgil, Cisl e Uil, che il salva Milano "non è un condono", non è un colpo di spugna su processi e indagini. Un tema delicato, che riguarda il futuro della città e anche il clima (teso) negli uffici comunali, dove diversi dirigenti e funzionari del settore urbanistica sono indagati per i presunti abusi edilizi. Ed è significativo il fatto che il primo incontro di Tancredi dopo l’approvazione della norma alla Camera sia stato con i vertici dei tre sindacati. Ne seguirà un altro, a breve, sul Pgt. "Noi siamo interessati al futuro piano di governo del territorio di questa città", spiega il segretario generale della Cgil di Milano Luca Stanzione. "Crediamo che le scelte, a partire da quelle sugli oneri di urbanizzazione – prosegue – debbano avere l’obiettivo di restituire ai cittadini case abbordabili. Questa dovrà essere una nuova ripartenza per l’urbanistica milanese".
Più critico Enrico Vizza, segretario generale della Uil Lombardia. "Abbiamo sempre espresso la nostra contrarietà ad ogni condono o pace fiscale – sottolinea – e il salva Milano per noi rimane una scappatoia. È una cosa che non solo non condividiamo, ma che riteniamo indegna dei milanesi. Alla Procura che svolge il suo lavoro esprimiamo fiducia, alla politica locale chiediamo responsabilità attraverso la revisione del Pgt". Attendono sviluppi, intanto, anche i dipendenti di Palazzo Marino. "Ufficialmente non abbiamo ricevuto nulla – spiega Giovanni Molisse, segretario della Fp Cgil di Milano – e attendiamo anche noi di capire quali saranno le ricadute concrete di un provvedimento non ancora definitivo".
Andrea Gianni