La "Casa dei rossetti" colora la città

L’installazione sarà permanente, la via diventa un luogo di performance con balli e canti lirici dai balconi

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MILANO

Toiletpaper colora la città e dimostra che un Fuorisalone può essere anche solo una grande e bella installazione colorata, come quella voluta a Città Studi. Infondo la funzione di questi ultimi anni, dei Fuorisaloni, è stata anche quella di fare scounting di luoghi, di scoprire e valorizzare location che avevano già un magia. Lo ha dimostrato ieri, il progetto di "Toiletpaper Street dreamed with Organics", la prima strada interamente trasformata in un’installazione permanente di arte pubblica. Toiletpaper, il progetto editoriale di sole immagini a firma dell’artista Maurizio Cattelan e del fotografo Pierpaolo Ferrari, ha invaso infatti via Balzaretti - .il quartiere è quello di Città Studi - con il suo immaginario onirico e surreale. Alcune delle grafiche più iconiche del magazine sono diventate così la decorazione dei palazzi che si affacciano sulla via, aggiungendosi alla prima e ormai famosa "casa con i rossetti" che ospita la sede di Toiletpaper. La grande festa della via comprende anche animazione, come qulella che ha ricordato i canti dal balcone del periodo buio del lockdown. La performance proposta è quella di Valentina De Vecchi, soprano dal Teatro alla Scala, si è esibita da un balcone dei palazzi cantando l’"Aria della Regina della Notte" dal Flauto Magico di Mozart e l’Aria della Bambola Meccanica dall’opera "I Racconti di Hoffmann" di Jacques Offenbach. Musica da ballo con "Ipanema Show", gruppo di ballerine brasiliane con percussioni che ha portato in strada effervescenti coreografie e ancora una compagnia di danzatori peruviani ha sorpreso il pubblico con balli tradizionali. Insieme ai fondatori di "Toiletpaper", Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, numerosi i volti noti che hanno partecipato allo street party, tra cui Victoria Cabello, Alessia Cappello, Nina Zilli, Francesca Lavazza, Pasquale Natuzzi, Miriam Lee Masciarelli, Stefano Seletti, Marcantonio, Paula Cademartori, Stefano Guerrera, Johanna Maggy e Paride Vitale. La designweek ha anche una funzione sociale. E allora nella settimana dedicata alla casa è bello ricordare anche chi non ce l’ha, come i tanti rifugiati che per necessità abbandonano il proprio Paese.

Lo ha fatto Ikea Foundation con una giornata di eventi sul potere della creatività e dell’ingegno delle persone che si spostano. Si è parlato anche di "Cities of Growth and Solidarity", ospiti il sindaco Giuseppe Sala, e quello di Freetown, in Sierra Leone, Yvonne Aki-Sawyerr, fondatori del "Dialogo tra i sindaci dell’Africa e dell’Europa", sul potenziale, spesso non sfruttato, di chi viaggia portando con sé idee, culture, talento, ricchezze per le economie e le società. Sipario sul dibattito è stato il corto "Unfreedom of Movement" dell’artista Afro-britannico Julian Knxx. E ancora: la visual e information designer Federica Fragapane che ha esplorato il rapporto tra dati, design e persone per narrare storie di migrazione e il contributo di migranti e rifugiati alle società. An.Gi.

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