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“La campana di vetro“ suona a festa: "Dopo 41 anni, lo stesso entusiasmo"

Il locale "La Campana di Vetro" a Novate Milanese riceve l'attestato di "attività storica" dalla Regione Lombardia. Aperto nel 1983 da cinque amici, oggi è gestito da Luisa Ferrati e Vicente, offrendo un luogo di ritrovo per diverse generazioni.

Il locale “La campana di vetro“ riceve da Regione Lombardia l’attestato di “attività storica“. L’amicizia, il sogno e tanta voglia di fare sono gli ingredienti che accompagnano ancora oggi l’attività. Il bar e pub nel centro di Novate fu aperto nel gennaio del 1983 da cinque amici: Luisa Ferrati l’unica socia del gruppo rimasta. "Eravamo io, Enrica, Anna, Riccardo e Roberto, cinque giovani tra i 24 e 28 anni. Abitavamo a Calderara, erano gli anni del collettivo, delle case e scuole occupate, c’era la voglia di realizzare qualcosa insieme. La casualità ci ha portato a Novate e a conoscere Bruno, titolare del bar Joe che aveva intenzione di vendere l’attività. Questo traguardo, riconosciuto da Regione Lombardia, ci fa molto piacere", spiega Luisa Ferrati. Giovani e speranzosi hanno visto in quel bar un’occasione per concretizzare tutto l’entusiasmo personale e lavorativo. Solo due di loro avevano esperienza di caffè e bibite al circolo Acli di Calderara, ma c’era la voglia di tentare nuove esperienze. Cosi dopo tre mesi di lavoro, di cambiamenti interni, è nata la Campana di vetro, nome scelto dal libro di Sylvia Plath. Sono trascorsi da allora 41 anni, i tavoli e le panche sono ancora quelli di allora.

Dopo varie vicissitudini e una morte precoce, ora a gestire la Campana è rimasta Luisa, dal 2007 insieme a Vicente. La clientela è eterogenea: a pranzo i dipendenti delle aziende, durante la giornata bambini e pensionati. Non mancano mai eventi musicali, culinari e mostre, cultura, sport gustato in compagnia. "Vorrei trasmettere ai giovani quello che abbiamo vissuto insieme in 41 anni, con altri 4 giovani abbiamo condiviso la vita. Era tutto difficile ma ci siamo riusciti. In alcuni giovani vedo rassegnazione, ed è un peccato. Negli anni sono cambiate molte cose, la città, la società, eppure questo è un luogo di ritrovo che ancora piace. I ventenni di allora adesso sono 60enni e magari vengono al mattino. I nuovi giovani la sera. Per noi è un piacere stare in contatto con le persone", conclude Luisa. Davide Falco