La caccia al tesoro dei presidi

Tra la ricerca di supplenti e il pressing delle famiglie. Aumentano gli esposti e spuntano soluzioni-tampone

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di Simona Ballatore

Da un lato ci sono circa 200 insegnanti, che erano stati “saltati“ durante le nomine perché le scuole che avevano indicato tra le scelte risultavano "piene". Dall’altro lato ci sono le rinunce, che continuano ad arrivare. E in mezzo ci sono le famiglie "in pressing" perché novembre è alle porte e mancano ancora gli insegnanti, soprattutto di matematica o di sostegno, e non si riescono ad attivare progetti didattici già congelati durante la pandemia. Partono lettere, con centinaia di firme in calce, dirette agli uffici scolastici. "Se i contenziosi all’interno della scuola sono in diminuzione rispetto ai periodi di Didattica a distanza, perché il confronto e il dialogo sembrano smorzare la tensione, stanno arrivando all’amministrazione esposti in grande quantità di genitori che si lamentano soprattutto per la mancanza di docenti", conferma Massimiliano Sambruna, Cisl Scuola Milano.

Intanto si cerca di accelerare, incrociando i posti mancanti con i professori “saltati“, come chiesto e ottenuto dai sindacati a Milano. La prossima settimana scatterà il “quarto click“, l’ennesimo scorrimento delle graduatorie. "C’è stata una valanga di rinunce e più si scende nelle graduatorie più aumentano perché si trovano persone che hanno scelto di fare altro nella vita – ricorda Chiara Bonetti, preside dell’Istituto Primo Levi –. Non attendono più chiamate dalle graduatorie, magari da anni, pertanto vanno cercati come in una caccia al tesoro". Quando arriva l’elenco dei nominati, scatta la ricerca di un numero di telefono o di un "indizio" per raggiungerli e capire se siano davvero disponibili. "Molti ci rispondono stupiti – commenta Bonetti –, già lavorano nelle paritarie o fanno altro, e così dobbiamo ricominciare da capo". Alla Primo Levi mancano due docenti di Matematica più un part-time di sostegno. "Speriamo che l’accordo raggiunto dai sindacati funzioni – incrocia le dita la preside –. Si procederà chirurgicamente alla ricerca delle persone che nella prima tornata, pur essendo in posizione utile, non sono state nominate perché non c’erano posti disponibili tra quelli che avevano scelto. Purtroppo però i tempi si allungano, ed è inaccettabile". Così - non potendo ancora attingere dalle proprie graduatorie di istituto e dalle “messe a disposizione“ - si fanno le acrobazie: "Il professore di Scienze fa anche Matematica in questa prima fase, per esempio, e ci sono prof di Matematica che hanno generosamente “adottato“ altre classi, non perdiamo tempo – ricorda la dirigente – con un budget di 60 ore in meno alla settimana dobbiamo garantire il servizio. È vero che quest’anno nel 90% dei casi la promessa di avere tutti i docenti in classe il 13 settembre è stata mantenuta, ma ci auguriamo che l’ufficio scolastico trovi una soluzione al più presto per gli altri casi, perché altrimenti la situazione diventa esplosiva". Attingere dalle Mad, quando le graduatorie non sono esaurite, "potrebbe portare a danni più grandi e a contenziosi".

Si sperimentano soluzioni fattibili prima del “quarto click“. "Fortunatamente su dieci professori mancanti ne sono arrivati sette", tira un sospiro di sollievo anche Maria Rizzuto, preside dell’istituto tecnico Cattaneo, che per uno degli ostacoli più irti - geopedologia - ha trovato un’altra via: "Avevo due posti da nominare per l’organico Covid, li ho cercati tra le classi di concorso che erano rimaste scoperte". E così, dopo 400 mail inviate, ieri è arrivato l’atteso prof. "I posti Covid rimasti dallo scorso anno sono stati ridistribuiti a livello nazionale direttamente alle scuole – spiega il sindacalista della Cisl –. Non ci sono vincoli, possono essere utilizzati sia per il personale tecnico-amministrativo sia per i docenti. Scadranno a dicembre anche se all’orizzonte c’è la proroga sino alla fine dell’anno".

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