La bella May e le sue lunghe ciglia L’opera di Mate, quadro a cielo aperto

Matteo De Martin Pinter, 35 anni, milanese ma berlinese d’adozione, “arruolato” per il murale di Corso Garibaldi

La bella May e le sue lunghe ciglia  L’opera di Mate, quadro a cielo aperto

La bella May e le sue lunghe ciglia L’opera di Mate, quadro a cielo aperto

di Annamaria Lazzari

La nuova attrazione di corso Garibaldi è il ritratto di una ragazza bionda che guarda i passanti dall’alto, con ciglia lunghe e seducenti. Lo ha realizzato, in stile iperrealista, lo street artist Matteo De Martin Pinter, in arte Mate. Il 35enne ha lavorato, da lunedì a ieri e per circa dieci ore al giorno, su una scala aerea: per dipingere la facciata del palazzo al civico 81, da 230 metri quadri, ha consumato più di 300 bombolette spray. Il risultato è una pittura pubblicitaria o "mural advertising". La ragazza in parete è May, avatar di Maybelline che ha appena lanciato un nuovo mascara. La si potrà ammirare fino alla fine del mese. Mate è nato a Milano, studi all’Accademia di Brera, ma da 5 anni è berlinese. Ha dipinto oltre mille murales in giro per il mondo. Nonostante l’esperienza, l’art wall (è il terzo a Milano) rappresenta "una sfida complicata, per le dimensioni ma anche gli angoli del muro. Le tempistiche poi sono sempre ristrette" riassume lo street artist. Ad aiutarlo nella realizzazione, oltre a un assistente, dei "doodles", segni che servono come traccia per riprodurre il progetto della committenza "che non è mai vincolante al 100%, l’artista conserva sempre una certa libertà creativa" chiarisce Mate. Dietro l’operazione c’è la media company Clear Channel Italia che solo a Milano gestisce oltre 2.200 spazi (e oltre 300 schermi digitali).

Ha lanciato il formato dei murales dall’autunno del 2020 e quello di Mate è il ventiduesimo: oltre che in corso Garibaldi ci sono le altre due "tele" di corso di Porta Romana e via Leoncavallo. "Il murales è un progetto speciale che ha arricchito la nostra offerta con un’attività di comunicazione non convenzionale che interpreta, in maniera artistica, i valori che il brand vuole trasmettere. Ricerche dimostrano che l’engagement e lo stop-and-look che generano il murales possono essere del 30% superiori a una comunicazione classica di out-of-home", spiega Emanuela Cirillo, product director di Clear Channel Italia. L’unione di street art e mural advertising ha anche altri vantaggi: "Trasforma le strade in gallerie d’arte a cielo aperto. E partecipa all’indotto economico della municipalità". A occuparsi della gestione artistica è Paola Prada, fondatrice della galleria Street Art In Store: Mate fa parte della sua "scuderia", con una sessantina di altri artisti. La partnership coi brand di Clear Channel? "Una forma di mecenatismo. L’artista, attraverso il brand, ha la possibilità di sviluppare la sua carriera artistica aumentando la sua visibilità. Al tempo stesso il marchio viene traghettato in un mondo diverso, quello della street art, con una forte rilevanza sui social" argomenta la gallerista. Un progetto win-win.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro