LAURA LANA
Cronaca

La battaglia di una famiglia: "Nostra figlia discriminata"

Tagli al sostegno di una bimba disabile: "Dal Comune ricevute meno ore". L’Amministrazione ha già perso tre cause. Il sindaco: nessun impegno disatteso. .

La battaglia di una famiglia: "Nostra figlia discriminata"

La battaglia di una famiglia: "Nostra figlia discriminata"

Un ricorso per discriminazione contro il Comune di Sesto San Giovanni. Lo ha presentato la famiglia di una bambina disabile, per aver ricevuto un numero di ore di assistenza educativa inferiore a quello che era indicato nel Pei, il piano educativo individualizzato. Non appena ricevuta la notifica del contenzioso, il Settore Educazione del municipio ha scritto alla cooperativa, che ha in appalto il servizio, perché fossero erogate le ore ulteriori. Un modo, scrive l’Avvocatura del Comune alla Giunta, per "tentare di limitare i danni, in previsione di una sicura soccombenza, data la fondatezza delle domande avversarie" e per "poter invocare la cessazione - almeno in parte - della materia del contendere", cercando "di evitare la condanna al risarcimento dei danni non patrimoniali e di ridurre l’entità della condanna alle spese legali". La stima è di circa 9.108,74 euro più accessori e spese, se si dovesse perdere contro la famiglia della bambina. E di cause gemelle il Comune ne ha già perse tre, presentati da più genitori.

"Questa ulteriore causa sulla stessa questione, anch’essa dal prevedibile esito negativo, potrebbe dar luogo a eventuali segnalazioni alla procura contabile", scrive ancora l’Avvocatura. E, ancora, "le motivazioni esposte dal tribunale di Monza nelle due ordinanze del 2019 e 2023 non lasciano spazio ad alcuna possibilità di giustificazione dell’assegnazione di un numero insufficiente di ore agli aventi diritto, trattandosi di diritti fondamentali della persona di rango sovranazionale e costituzionale. La recidività del Comune nella stessa condotta potrebbe determinare per l’ente, questa volta, un esito ancora più sfavorevole dei precedenti". Nessun impegno disatteso, spiega il sindaco Roberto Di Stefano. "Nel 2017 il Comune dava copertura al 50% della richiesta: 400mila euro per 120 bambini. Nel 2023 sono stati 400 utenti a richiedere supporto nelle scuole con uno stanziamento di 1,4 milioni. Dire che ci disinteressiamo della disabilità è malafede". Eppure le famiglie sono stanche.

"Ogni anno speriamo che non sia necessario andare da un giudice e invece si replica la stessa situazione: anziché assegnare fin da subito le ore che servono, si aspetta. È desolante che, per vedere riconosciuti i propri diritti, serva una causa - commenta Stefano Rivolta, che insieme ad altri genitori ha dato vita a un’associazione per supportare le famiglie con bimbi disabili -. Il sindaco dice che sono appena 4 casi su 400 bambini: solo lo scorso anno le famiglie ricorrenti sono state 21 e altre non hanno presentato ricorso pur avendo un numero di ore di sostegno e di educativa non riconosciute".