SIMONA BALLATORE
Cronaca

La battaglia di papà Sergio nel nome del figlio Davide: ragazzi, è vietato morire così!

L’iniziativa per sensibilizzare sulla salute mentale dei giovani e raccogliere fondi per sportelli psicologici e borse di studio. "Due anni fa ho perso un figlio, riparto dalla nostra musica per gli altri"

Davide e il papà Sergio
Davide e il papà Sergio

Milano, 26 settembre 2023 –  “Dave era mio figlio . Nel suo nome cerco di aiutare altri “figli“, giovani che ogni giorno si lanciano, si tagliano, si fanno del male, si buttano per rinunciare alla vita. Ragazzi che non riescono a chiedere aiuto".

Sergio Costadura ha perso Davide due anni fa, dopo sei anni e mezzo di sofferenze, di cure, "di ricerche per scoprire un mondo, quello della psichiatria, che da genitore non conoscevo". Sabato sera al teatro Dal Verme darà forma a un primo grande evento musicale, “Dave for young“, per accendere un faro sulla salute mentale dei giovani e sull’importanza di chiedere aiuto, raccogliendo fondi per progetti di supporto psicologico e genitoriale e per borse di studio.

La storia di Davide

"Davide era una ragazzo sanissimo. A 18 anni ha avuto il primo momento di difficoltà, ha cominciato a fare uso di sostanze che alterano le capacità cognitive, che lo hanno fatto impazzire. Aveva perso l’equilibrio - spiega il papà -. Dopo sei anni e mezzo non avevo più forze. Ho bussato all’associazione “Aiutiamoli“ perché non ce la potevo più fare da solo. Non abbiamo fatto in tempo: Davide si è buttato giù". Aveva 24 anni.

La musica come medicina del cuore

Due anni dopo ci si riaggrappa alla musica, che legava padre e figlio. "Suono la chitarra da 40 anni - ricorda Sergio -, un giorno Davide mi disse: “Voglio provare anch’io“. Lo avvertii: “Guarda che è difficilissimo“. E lui mi sorprese, suonando subito pezzi difficilissimi, Jimi Hendrix, i Rolling Stones. Lo mandai a scuola, imparò benissimo, ci divertivamo a suonare insieme. E attraverso la musica mi rendevo conto del suo stato mentale. Amava improvvisare con la chitarra elettrica: mi accorgevo in quei momenti quando c’era qualcosa che non andava e quando era felice. È una forma di comunicazione mostruosa". Anche il giorno del suo funerale gli amici hanno voluto ricordare il loro Dave in musica, cantando una canzone per lui. "Il parroco però aveva fretta, li ha bloccati a metà mentre cantavano “Domani“ degli Artisti uniti per l’Abruzzo. È stato in quel momento che ho promesso loro che avrei organizzato un concerto per Davide", ricorda il papà.

Il progetto

Un primo spunto che è cresciuto, ha incontrato sulla strada alleati, ha portato a un progetto più grande. Che ha cucito assieme la passione di Davide, l’impegno dell’associazione e della fondazione “Aiutiamoli“, la creatività dei giovani dello Ied, l’Istituto Europeo di Design, che hanno curato la parte grafica per fare arrivare il messaggio forte, spiazzante, con la doverosa delicatezza. Hanno trasformato il nome di Dave in un acronimo, in una sfida: “Disagio, Ascolto, Vita, Equilibrio“. La ricerca di un nuovo equilibrio, aggrappandosi ai propri talenti. "Vietato morire", per dirlo alla Ermal Meta, "che speriamo un giorno sia dei nostri, perché gli artisti hanno un carisma e un potere incredibile, riescono a entrare nel cuore dei ragazzi": ne è convinto papà Sergio. Sabato si raccoglieranno fondi per l’associazione Aiutiamoli, in prima linea a Milano dal 1989.

Giovani e salute mentale

“Purtroppo la salute mentale è ancora uno stigma. Un ragazzo su due che ne soffre rifiuta la malattia – sottolinea il papà –. Ci sono giovani v olontari meravigliosi che cercano di aiutarli, altro che bamboccioni. Ma lo Stato spesso lascia soli anche loro". Anche Davide non riusciva a chiedere aiuto. "Lo vedevo piangere – confida Sergio –. Mi diceva: “Papà, quando ero piccolo non era così faticoso“. Abbiamo provato a uscirne insieme, sono stato ricoverato tre mesi con lui in una clinica privata. Anche se soffrivo, anche se lo psichiatra mi consigliava di andare a casa, per non finire ricoverato pure io. Ricordo i baci che davo a mio figlio ogni sera. I ragazzi nelle stanze accanto, lasciati soli, mi chiedevano: “Sergio, puoi dare un bacio anche a me?“". Da quando Davide non c’è più, Sergio ripensa a tutti loro, alle vite in sospeso, al supporto che potrebbe nascere nelle scuole, agli sportelli d’ascolto che punta già ad aprire, con il primo concerto, alle borse di studio per fare riaggrappare i ragazzi alla vita, ai loro talenti: "Spero di fare bene ad altri. Il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo e va speso per aiutare gli amici".

Il concerto benefico

Si intitola “Dave for young“ il grande evento musicale per accendere un faro sulla salute mentale dei giovani e l’importanza di chiedere aiuto. Sul palco del Teatro Dal Verme sabato, a partire dalle 20.30, ci saranno Bnkr 44, Laila Al Habash, Disco Club Paradiso e molti altri. La serata è promossa da Associazione Aiutiamoli Odv e Fondazione Aiutiamoli Onlus, con il supporto di Ied e in rete con il Comune di Milano e diversi stakeholders del mondo della salute. Vanessa Grey e Alessandro Sansone condurranno l’evento, patrocinato da Città metropolitana di Milano, Comune di Milano e Asst San Carlo e Paolo.

L’evento Dave for young vuole sensibilizzare il pubblico sull’importanza del sapersi prendere cura del proprio benessere mentale e saper chiedere aiuto quando serve. Musica e professionisti si alterneranno al microfono. Tutto il ricavato della vendita dei biglietti (disponibili su Ticketone) sarà dedicato ad una raccolta fondi per progetti di supporto psicologico ai giovani, sostegno genitoriale e per il finanziamento di borse di studio in percorsi artistici: la raccolta fondi resterà aperta un anno.

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