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Katy Perry in concerto a Milano sabato 21 febbraio: al Forum la regina del kitsch e delle classifiche

Al Forum l’unica data italiana dell'artista di Andrea Spinelli

Katy Perry (Olycom)

Milano, 21 febbraio 2015 - Se durante la finalissima del Superbowl a Katy Perry sono bastati dodici minuti e mezzo di performance per avere ai suoi piedi 118,5 milioni di telespettatori, figurarsi cosa saprà fare stasera nelle due ore di show che l’attendono al Forum, unica tappa italiana dell’abbacinante Prismatic World Tour sulla strada dalla primavera scorsa. Una kolossal pop dal ruolino di marcia inesorabile, che spegnerà i riflettori solo il 14 maggio prossimo, in quel di Bangkok, dopo la bellezza di 141 repliche in quattro continenti. «Una festa per gli occhi e per Istagram», come l’hanno definita alcuni commentatori davanti al selfie a gogo dei fans, che in quei dodici minuti e mezzo tra i tifosi dei Patriots e dei Seahawks stipati sulle gradinate dell’University of Phoenix Stadium di Glendale, Arizona, ha trovato il suo spot più monumentale. E questo grazie al senso della dismisura - chi se lo scorda l’enorme leone meccanico dagli occhi fiammeggianti su cui Katy è entrata in scena sulle note di “Roar” in un delirio kitsch che neppure Liz Taylor ai tempi di “Cleopatra”, o, ancora, la “Fireworks” cantata (si fa per dire, visto il largo uso di playback) in volo appesa ad una cometa - trasfuso pure in questa rappresentazione da palasport.

Un viaggio in diciannove canzoni e sei ambientazioni diverse con dentro tanta Italia, grazie anche ai costumi di Valentino, Cavalli e Moschino. Già, perché in scena la ragazzina paparazzata due giorni fa a passeggio per i vicoli di Firenze in uno dei (rari) momenti di relax di questo suo terzo tour mondiale, scompare dietro l’icona della hit-maker, della pantera di stadi e arene divenuta lo scorso anno a furor di cinguettii la prima utente di Twitter a superare i 50 milioni di followers. Una macchina da guerra dai guadagni stellari (40 milioni di dollari l’anno secondo la rivista Forbes) che all’anagrafe di Santa Barbara continua a chiamarsi Katheryn Elizabeth Hudson e che dal 2008 sta al centro della cronaca grazie alla maliziosa “I kissed a girl”, ho baciato una ragazza (anche se poi le labbra le ha riservate soprattutto a giovanotti di belle speranze come Travie McCoy, Josh Groban, Russel Brand - sposato con cerimonia hindu nel 2010 e mollato a fine 2011 - John Mayer), ed altri successi a prova di bomba come “Teenage Dream”, “California Gurls” o “Dark horse”. Passando di diva in diva, ad aprire la serata del Forum sarà Charlotte Emma Aitchison, pardon Charli XCX, sangue misto di padre scozzese e madre indiana, appena tornata sul mercato italiano con la sua terza fatica discografica “Sucker”. “Sucker” è uscito in America lo scorso dicembre e la rivista Rolling Stone l’ha inserito tra i migliori dieci album del 2014.