Kart therapy, domenica di inclusione con lo sport per tutti

Niko Tremolada, fondatore di un'associazione sportiva inclusiva per disabili a Pessano con Bornago, offre l'opportunità di guidare mini vetture da corsa. Grazie alla "kart-therapy", regala momenti di normalità e felicità a chi ne ha bisogno. L'iniziativa, supportata dal padre Gigi, promuove l'inclusione e la gioia attraverso lo sport.

Kart therapy, domenica di inclusione con lo sport per tutti

Kart therapy, domenica di inclusione con lo sport per tutti

Lo sport per tutti è la missione di Niko Tremolada (nella foto). Nel 2011, appena diciottenne, un incidente gli ha tolto l’uso delle gambe e lui ha fondato un’associazione che mette disabili al volante di mini vetture da corsa. E ora, sarà una nuova domenica di inclusione per Wheelchair Karting, la specialità del gruppo che torna a Pessano, dove è cominciato tutto per una giornata dedicata alla causa: il divertimento. "Regaliamo l’ebbrezza del vento tra i capelli anche a chi non osava sognarla", spiega il trentenne che è riuscito ad abbattere le barriere che imprigionavano tanti giovani e adulti in tutta Italia. "La kart-therapy - spiega - regala qualche ora di normalità a chi l’ha perduta o non ce l’ha mai avuta". Al suo fianco con amore, se possibile, ancora più grande dall’inizio della loro seconda vita c’è papà Gigi. Un concentrato di forza e allegria che ha trascinato la brigata delle macchinine al successo, che in casa Tremolada vuol dir "trovare il modo per far salire a bordo quanti più ragazzi possibile e quanta felicità abbiamo visto nei loro occhi in questi anni".

Lo sanno bene le famiglie che bussano alla sede in via Einaudi 32. Dopo le monoposto che si guidano solo con le mani grazie ai comandi al volante, sono nate le biposto "per far sfrecciare anche chi è paralizzato, mentre down, ciechi e ipovedenti fanno da soli seguendo le indicazioni del navigatore grazie a un interfono nei caschi. Un altro risultato centrato - racconta Gigi -. E per appoggiare i piloti sul sedile abbiamo costruito un sollevatore". La prospettiva è rovesciata: "Siamo noi che ci adattiamo alle esigenze dei nostri sportivi e studiamo le soluzioni migliori per ciascuno". Appuntamento domenica dalle 10 alle 17 in piazza della Resistenza.

Barbara Calderola