Addio a Karl-Heinz Schnellinger, la Milano rossonera piange per la morte di “Volkswagen”

Il difensore tedesco aveva 85 anni e viveva a Milano. E’ stato uno dei campionissimi che con Nereo Rocco in panchina ha conquistato il mondo del calcio

Schnellinger con la maglia del Milan

Schnellinger con la maglia del Milan

Milano, 21 maggio 2024 – Il Milan perde un mito: è morto a Milano, a 85 anni, dove viveva Karl-Heinz Schnellinger. Il biondo difensore tedesco era malato da tempo. Con la maglia della Germania Ovest è stato protagonista negli anni Sessanta e Settanta ma con quella rossonera ha conquistato il conquistabile.

Un grande tra i grandi 

La sua carriera sportiva è legata fortemente all'Italia, dove ha giocato con le maglie di Roma, Mantova e a lungo quella del Milan. E’ ricordato soprattutto per il gol dell'1-1 realizzato al 90° nella semifinale della Coppa del Mondo del 1970 a Città del Messico proprio contro la nazionale italiana. La sua rete regalò ai tedeschi i supplementari di quella che è stata definita una delle partite più belle della storia del calcio: l'incontrò finì 4-3 per gli Azzurri che evitarono i rigori.

Con la maglia del Milan ha vinto uno scudetto, tre Coppe Italia, due Coppe delle Coppe, una Coppa dei Campioni e una Coppa Intercontinentale. Insomma tutto il vincibile a fianco di gente come Cesare Maldini, Altafini, Rivera, Lodetti e in panchina Nereo Rocco.

Il ricordo del Milan

E il Milan ricorda con un messaggio sui social Karl-Heinz Schnellinger. Nel club rossonero ha giocato per nove stagioni, vincendo tutto. "Karl-Heinz Schnellinger campione d'Italia, d'Europa e del mondo con il Milan. Il Carletto del Paròn è stato con Gianni Rivera il protagonista della Partita del Secolo allo stadio Azteca di Città del Messico. Ciao indimenticato e indimenticabile Karl. Con un immenso grazie da tutto il Milan e da tutti i Milanisti" si legge sui sociale del club rossonero.

Il popolo rossonero

E il popolo rossonero non ha dimenticato “Volkswagen”, come era stato ribattezzato dal San Siro rossonero. Sui social una pioggia di commenti e di manifestazioni per questo tedesco un po’ atipico, tanto gentile fuori dal campo quanto duro e deciso con le scarpette da pallone, che venne a Milano a conquistare la gloria pallonara ma poi scelse la città meneghina per vivere con la famiglia e lavorare come manager nell’industria. E in molti sottolineano il suo stile, l’educazione perché “anche se lo incontravi all’Esselunga potevi scambiarci sempre una parola”.

Tra gli addetti ai lavori tanti hanno reso omaggio a Schnellinger: “Quanto ti abbiamo odiato – scrive Marino Bartoletti su Facebook - "Karlo" Schnellinger quella notte in cui all'Atzeca segnasti contro di noi l'unico gol della tua vita in Nazionale (e invece ti avremmo dovuto ringraziare perché da quel momento nacque la "partita del secolo"). Ma quanto ti ha voluto bene chi ha poi avuto il privilegio di conoscere la tua ruvida simpatia. Per non parlare dell' intelligenza sul campo, che il Paron adorava. Aufwiedersehen mein Freund. Un abbraccio a Birgit”.