Julia Ituma, martedì i funerali nella parrocchia della Bovisasca a Milano

La pallavolista trovata morta a Istanbul ha mosso i suoi primi passi da atleta alla San Filippo Neri. Il parroco Don Bellini: “Qui ha vissuto momenti belli”

Julia Ituma

Julia Ituma

E’ rientrato in Italia il feretro di Julia Ituma, la pallavolista 18enne della Igor Novara trovata morta a Istanbul giovedì mattina, dopo essere volata dal sesto piano dell’albergo in cui si trovava con la squadra. Secondo quanto si apprende, i funerali si terranno martedì mattina, alle 11, presso la Parrocchia San Filippo Neri a Milano, nel quartiere della Bovisasca, dove ha mosso i primi passi da pallavolista nella polisportiva che porta il nome della parrocchia.  

Le parole del parroco

Il parroco, don Ivan Bellini, ha spiegato che tutte le informazioni saranno messe online sul sito della chiesa. “La scelta di celebrare i funerali qui - ha spiegato -, anche se non è qui che abita la famiglia, è stata fatta per gli anni trascorsi da Julia nel contesto della parrocchia in cui la polisportiva è inserita”.

Il rito funebre

I funerali non saranno in forma privata  "ma chiederemo di evitare riprese e foto durante la celebrazione - ha aggiunto don Ivan - per mantenere un clima sobrio e rispettoso”. Don Bellini non ha conosciuto personalmente Julia, dato che è arrivato da tre anni in parrocchia “ma - ha sottolineato - ho sentito parlare della bella esperienza di integrazione di questa famiglia”.

Il ministro Abodi

Ha parlato di rispetto anche il ministro per lo Sport, Andrea Abodi: “E’ stato un evento doloroso e drammatico. Bisogna anche essere rispettosi di tutto quello che è successo perché adesso, veramente, ci si chiede il motivo”. Per il ministro, la foto che ritrae di Julia Ituma, prima della tragedia, "rappresenta simbolicamente l'immagine che non conosciamo di tanti ragazzi e ragazze, che si tolgono la vita. Anche se succedesse a una sola persona, sarebbe motivo di angoscia per tutti noi. La comprensione deve essere sempre piu' significativa di quello che pensano i giovani, in tempi come questi che sono, comunque, per certi versi sconvolgenti e di smarrimento". Abodi si chiede "perche' sia accaduto questo a un'atleta che ha gia' vinto molto a livello giovanile, considerata praticamente l'erede dell'Egonu, che ha vinto i mondiali, gli europei e le olimpiadi giovanili. Era una giovane che aveva un'autostrada davanti eppure quella foto di lei emblematica accasciata con le spalle al muro, di quel corridoio dell'albergo in Turchia, con le mani che tenevano la testa, e' la fotografia simbolica di un disagio che, probabilmente, non e' stato interpretato e che ha portato a un gesto estremo, del quale siamo tutti smarriti"

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