Italtel, presidio in Prefettura "No a una società spezzatino"

I dipendenti di Settimo manifestano a Milano e chiedono a gran voce un intervento pubblico

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"Non vogliamo un’azienda spezzatino: Italtel è un colosso delle telecomunicazioni storico e strategico, lavoratrici e lavoratori hanno competenze e know how che non devono essere dispersi". Presidio di protesta dei dipendenti Italtel di Settimo Milanese, ieri pomeriggio, davanti alla Prefettura di corso Monforte a Milano.

Nel corso dell’incontro che si è svolto lo scorso 24 giugno al Ministero per lo Sviluppo economico, l’azienda ha comunicato che una società del gruppo finanziario Pillarstone ha acquistato la quota di debito di Italtel da Unicredit e la notizia ha sollevato nuove preoccupazioni tra sindacati e dipendenti, "la situazione è sempre più drammatica - commenta un sindacalista al megafono - siamo qui per chiedere sostegno da parte delle istituzioni". Al presidio hanno partecipato un centinaio di lavoratori del sito di Castelletto, ancora oggi il più grande del Gruppo con 670 dipendenti, "è paradossale - dichiarano Marco Giglio, Roberta Turi e Michele Paliani, coordinatori nazionali Fim, Fiom e Uilm di Italtel - che mentre si parla della necessità di una rete di telecomunicazioni a larga banda si debbano gestire continue ristrutturazioni nelle aziende che operano in questo comparto. Serve un forte intervento pubblico, anche attraverso cassa depositi e prestiti, per salvaguardare e rilanciare l’azienda nella sua integrità e scongiurare spezzatini che avrebbero pesanti ripercussioni sui lavoratori. È necessario che al più presto vengano fatti tutti i passaggi necessari per fare in modo che venga garantita l’integrità dell’azienda, la salvaguardia di tutti gli asset e dell’occupazione".

Ro.Ramp.

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