Milano, l'Istituto Tumori e la protesta dei parcheggi: sciopero anti-strisce blu

Venerdì protesta dei lavoratori. Il presidente Votta contro il Comune

Parcheggi dell'Istituto nazionale dei tumori

Parcheggi dell'Istituto nazionale dei tumori

Milano, 22 luglio 2019 - I vetici dell’Istituto nazionale dei Tumori sono contrari. I lavoratori dell’Istituto di via Venezian pure, tanto che per venerdì prossimo i sindacati di base hanno indetto uno sciopero con manifestazione di protesta davanti a Palazzo Marino. Vertici e dipendenti sono contrari all’istituzione delle strisce blu per il parcheggio a pagamento nell’«ambito di sosta 31 Argonne», che comprende le strade vicine all’Istituto dei Tumori e all’ospedale Besta. Una decisione che il Comune ha già preso. Non a caso le strisce blu sono già state tracciate sull’asfalto e i relativi cartelli che avvertono che in quell’ambito di sosta si dovrà pagare 1,20 euro all’ora sono già stati posizionati. In totale sono 4.500 gli stalli dove prima sostare era gratis e con le strisce blu non lo è più.

Una rivoluzione della sosta che non convince per niente il presidente dell’Istituto dei Tumori Marco Votta: «Le strisce blu creeranno un disagio enorme a pazienti, parenti dei pazienti e dipendenti dell’Istituto. Il Comune se ne dovrà assumere la responsabilità». Votta racconta di un incontro «un paio di mesi fa» con i tecnici del settore Mobilità del Comune. «Ma l’amministrazione si è dimostrata disponibile solo a discutere di uno sconto sulle tariffe dei lavoratori turnisti. Stop». Il problema, invece, per il numero uno dell’Istituto dei Tumori è ben più ampio: «Ricordo che la fermata della M2 Piola è stata chiusa per lavori e dunque il collegamento con la zona sarà più difficoltoso. In questo contesto far pagare la sosta non è una decisione corretta». Votta, poi, è dispiaciuto per lo sciopero indetto dai sindacati di fase: «Uno sciopero, di solito, si fa contro i propri datori di lavoro. I sindacati di base ci accusano di aver fatto poco per opporci alle strisce blu. Ma non è così. Abbiamo fatto tutto il possibile, ma il Comune ha confermato la sua decisione». Il sindacato delle professioni infermieristiche, il NurSind, ha calcolato che il nuovo regime della sosta peserà fino a 500 euro l’anno sugli operatori sanitari che lavorano all’Istituto dei Tumori e al Besta e segnala che l’aumento delle spese riguarderà anche quei pazienti e i loro familiari costretti a recarsi spesso nelle due strutture sanitarie.

Il consigliere comunale e capogruppo in Regione di Forza Italia, intanto, boccia la decisione del Comune: «Le strisce blu intorno agli ospedali vanno abolite. Il Comune commette un grosso errore poiché oltre ai disagi che devono patire centinaia di lavoratori (medici, infermieri, personale, volontari) si pone anche un problema etico, che riguarda i familiari dei pazienti. Molti di loro vivono situazioni delicate, dovendo assistere e dando conforto quotidiano a parenti impegnati in percorsi di cura complessi: penalizzare queste persone con una vera e propria tassa è una scelta sbagliata. Nei prossimi giorni organizzerò una raccolta firme per chiedere al Comune di fare marcia indietro evitando di vessare lavoratori e pazienti che in un anno sarebbero costretti a pagare oltre 500 euro solo di ticket per la sosta. Una tassa ingiusta che colpisce ancora una volta chi è in difficoltà».

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