SIMONA BALLATORE
Cronaca

Milano, il tecnico Molinari perde il preside: "Avrei voluto concludere i tanti progetti"

La dirigente avrebbe rinunciato a un anno di pensione

Marzia Campioni con J-Ax

Milano, 1 settembre 2018 - La doccia fredda all’Istituto tecnologico Ettore Molinari è arrivata ieri, alle 10.30, a una manciata di giorni dalla prima campanella. La scuola quest’anno sarà senza preside e affidata a un reggente: pensionamento d’ufficio per Marzia Campioni, 65 anni appena compiuti. «L’ho saputo con una telefonata proprio mentre stavo tornando al lavoro – spiega la preside, con le lacrime agli occhi –. Oggi sarà il mio ultimo giorno di lavoro. Non me lo aspettavo. Avrei tanto voluto lavorare quest’anno per affidare il Molinari nelle mani di un altro preside visto che il concorso per dirigenti scolastici non è ancora concluso».

A giugno era arrivata la comunicazione in cui si chiedeva in cinque giorni se si avesse o meno l’intenzione di riscattare i cinque anni di università. «Ho mandato la comunicazione, ma non ho ancora pagato nulla», spiega la dirigente scolastica che nel frattempo aveva mandato rettifica, chiedendo di riscattarne tre per poter garantire continuità a quell’istituto milanese che - a detta degli alunni - «la preside ha ribaltato come un calzino», con progetti speciali, migliorandone anche la fama e aprendolo sempre più al territorio e al quartiere, con percorsi di alternanza scuola-lavoro. «Quando abbiamo cominciato i muri erano ricoperti di scritte, ora sono splendenti, la selezioni i primi anni è stata dura perché c’era chi prendeva questa scuola sotto gamba – ricordano gli informatici diplomati a giugno -. Se la scuola è migliore le imprese ci cercano di più: ci sono già arrivate proposte di lavoro».

Quest’anno si sono festeggiati anche dei bei 100 e l’ex alunno J-Ax era tornato nelle sue aule per una lezione agli studenti contro il bullismo, raccontando la sua esperienza al Molinari e l’affetto che ancora lo lega alla scuola. Tanti i progetti aperti. «Avrei voluto concludere quelli e traghettare la scuola in mano al futuro preside, anche se così avrei perso un anno di pensione», scuote la testa Marzia Campioni che ha insegnato per 39 anni e, dopo aver vinto il concorso, aveva dovuto aspettare due anni prima di poter prendere il ruolo. Anche il presidente del consiglio di istituto aveva scritto un’accorata lettera agli uffici scolastici per chiedere che la preside li accompagnasse ancora, non essendoci un possibile sostituto.

Giovedì era stata rinnovata la lista degli istituti in reggenza (298 in tutta la Lombardia), ma del Molinari non vi era traccia. Ieri la comunicazione sul sito dell’Usr Lombardia, un altro vuoto da colmare. E ci sono cinque presidi ancora in stand-by a Milano perché non è ancora arrivata la certificazione Inps sui requisiti di pensionamento. «Ringrazio tutti i miei studenti, li avrò sempre nel cuore, e i docenti – sottolinea la preside – tenete il diario dove ci sono per ricordare quello che penso sia stata la buona scuola, fatta di dedizione e passione e di coraggio nelle scelte che mi hanno visto talvolta rischiare in prima linea, ma solo e soltanto nell’intento di costruire una scuola vera, per acquisire quelle competenze per il futuro di cui tutti si riempiono la bocca».