SIMONA BALLATORE
Cronaca

Milano, diminuiscono gli iscritti alle scuole superiori. Colpa del calo demografico

Controcorrente l’hinterland, dove il trend è in crescita. Corsa ai licei in città, tecnici più forti nei comuni della cintura. Perdono banchi linguistici e alberghieri

Il classico perde un po' di appeal

Il classico perde un po' di appeal

Milano – Meno studenti tra i banchi delle superiori: il calo demografico inizia a farsi sentire anche nelle scuole secondarie di secondo grado di Milano. Rema controcorrente l’hinterland. L’andamento delle iscrizioni a due velocità emerge dall’Osservatorio scolarità di Città metropolitana.

Primo dato: quest’anno sono 62.334 gli studenti, si va a pari rispetto a cinque anni fa, ma se si guarda l’anno scorso si nota una flessione del 2%. Oltre i confini della città, il numero degli studenti è invece cresciuto del 6,4% (dai 49.540 dell’anno scolastico 2019/20 ai 52.698 del 2023/24) e, anche rispetto allo scorso anno, si è registrato un +1,3%. Sembra frenare la corsa dalle periferie al centro che aveva caratterizzato gli ultimi anni, specie verso i licei più blasonati.

Differenze tra centro e hinterland si notano anche nelle scelte dei corsi di studio. Milano si conferma liceocentrica: il 58,3% degli studenti delle scuole milanesi ha deciso di frequentare un percorso liceale, il 26,8% ha optato per gli istituti tecnici e il 13,1% ha preferito percorsi di istruzione professionale (l’1,6% i corsi IeFP). Negli altri comuni della cintura, il 48,56% sceglie corsi liceali, cresce la “fetta“ dei tecnici - al 37,14% - mentre solo il 12,7% vira sull’istruzione professionale.

Allargando lo sguardo alla Città metropolitana tutta, nell’anno scolastico 2023/24 gli iscritti ai corsi diurni e ai serali per adulti sono complessivamente 115.032, in lieve diminuzione (-0,5%) rispetto all’anno scorso, ma ancora in incremento (+ 2,7%) rispetto a cinque anni fa. Sono 57.966 le studentesse e 57.066 gli studenti. Gli iscritti nati all’estero rappresentano circa il 16% del totale: quest’anno sono 18.485, in lieve crescita rispetto allo scorso anno, quando erano 18.287.

In netto calo la popolazione dei corsi serali, o comunque rivolti agli adulti: sono 2.729, erano 3.486 nel 2019/20 (-21,7%), la maggior parte si affaccia sull’istruzione tecnica e professionale. Guardando i percorsi più gettonati, se il 53,8% della popolazione studentesca di Città metropolitana siede al liceo (che registra un +4,7%) , resta il primato dello scientifico che - contemplando tutte le sue articolazioni, dalle scienze applicate allo sportivo - conta oggi 28.389 iscritti. Conquistano però più terreno - con una variazione del +17,8% nell’ultimo quinquennio - le Scienze umane, con 10.338 ragazzi (+4,1% rispetto anche allo scorso anno), mentre il linguistico - scelto da quasi il 15% dei liceali - ha perso in cinque anni 1.200 studenti; si consolida l’artistico dopo il record degli anni 2020/21 e 2021/22 con 5.694 liceali. Il classico, scelto da circa il 12% degli studenti, registra un meno 2,2% rispetto a un anno fa.

Tecnici al 31,6% (+6,7% rispetto a cinque anni fa), con Amministrazione finanza e marketing e Informatica e telecomunicazioni che fanno da traino con 12.665 e 6.598 iscritti ciascuno e un salto negli ultimi cinque anni rispettivamente del 12,6% e del 19%. Perde il 10,5% di iscritti il Turismo, in ripresa Costruzioni, ambiente e territorio, ovvero l’ex geometri (+17%).

Nell’istruzione professionale (in calo del 9,7%) il percorso didattico con più iscritti è oggi Servizi per la sanità e l’assistenza sociale, che raccoglie 3.942 studenti, pur scendendo del 6,5% rispetto all’anno pre-Covid. E anche Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera dimezza i suoi iscritti, passando dai 4.071 di cinque anni fa ai 2.210 attuali.

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