"Io, militante Fdi nella Stalingrado d’Italia Una lunga traversata nel deserto..."

Michele Russo, famiglia democristiana, iscritto all’allora Msi quando non c’erano soldi né grandi numeri. Ora tutto è cambiato e si iscrivono giovani come Pietro Turolla, in Consiglio a vent’anni: "Penso solo al futuro"

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di Laura Lana

Il veterano e la new entry. Quello che a inizio anni ’90 veniva appellato "il rautiano" in una Sesto ancora forte del suo passato e il 22enne che, fresco di tessera, si è trovato a far campagna elettorale alle Politiche proprio con Isabella Rauti. Michele Russo, 50 anni, c’era già ai tempi dell’Msi. "Andavo al militare, l’iscrizione la feci a Cinisello con Sandro Sisler. Ero affascinato dalla figura di Almirante e poi mi ritrovavo nel credo “Dio, padre e famiglia“, che non è di Mussolini ma di Mazzini. Papà, democristiano poi approdato a Forza Italia, sapendo del mio orientamento mi presentò Calogero Bongiovanni, suo collega in Marelli. Da lì iniziò la mia militanza attiva". Le riunioni si facevano negli studi degli iscritti, "perché oggi abbiamo una sede con 4 vetrine su strada, ma all’epoca non te la potevi neanche sognare. Appena si tirava fuori la bandiera, a un gazebo elettorale, erano insulti. Anche nel periodo di An puntualmente arrivava un anziano a dirti che lui era stato deportato. Dal 1985 al ’90 Romano La Russa fu consigliere a Cinisello: doveva entrare scortato dai nostri".

Col simbolo Msi Russo era stato eletto come consigliere della circoscrizione Isola del Bosco, quella del centro storico. "Con otto preferenze – ricorda –. Fin dagli anni ’70 il partito ha sempre avuto rappresentanti nelle istituzioni di Sesto. Certo, il clima era tosto. Nessuno ti concedeva agibilità e dignità politica". Nel ’98 apre la prima sede ufficiale, come Alleanza Nazionale, per le elezioni comunali. "Eravamo in via Risorgimento, dove oggi c’è una macelleria islamica. Durò un anno, poi finimmo i soldi. Gli iscritti erano una decina, quelli di sempre". Quando nasce il Pdl, Russo si sfila. "C’era La Destra di Storace, ma quel progetto non aveva gambe. Anche gli anni dal 2014 al 2018 sono stati difficili: inchiodati al 3% a livello nazionale, mentre gli altri spostavano pacchetti di milioni di voti. È stata una traversata nel deserto".

Fino a oggi, dove persino a Sesto FdI supera il 20% e attrae studenti di Scienze Politiche come Pietro Turolla, il più giovane consigliere comunale. "Un anno e mezzo fa sono entrato in Gioventù Nazionale. Ho iniziato a Milano, anche con alcuni compagni di università. Essere additato come fascista a Sesto era più di una sensazione, per questo ho aspettato per fare politica attiva nella mia città. Ho chiesto anche prima il consenso ai miei genitori, che non si sono mai esposti, non hanno mai ricoperto ruoli pubblici. La politica non è mai stata protagonista alla nostra tavola, per intenderci". La campagna non è stata una passeggiata. "Sono stato minacciato, preso a male parole anche da persone che potrebbero essere miei nonni per l’età. Per me il fascismo è un periodo storico. Penso a una politica che possa puntare al futuro".

mail: laura.lana@ilgiorno.net

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