"Io ho la cittadinanza, mio figlio sedicenne risulta clandestino: viviamo in un limbo"

A denunciare la paradossale vicenda è il senegalese Magaye Sylla. A bloccare il rilascio del permesso di soggiorno burocrazia e protocolli diplomatici

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Vivere con il papà originario del Senegal e cittadino italiano, ma essere considerato a tutti gli effetti un clandestino. È la triste situazione che sta vivendo un ragazzo di 16 anni. Il papà Magaye Sylla (foto) è residente ad Abbiategrasso con suo figlio nato nel 2006. Sylla nel 2015 ha ottenuto la cittadinanza italiana, ma per regolarizzare la posizione del figlio minorenne nato in Senegal, necessità del permesso di soggiorno. Altrimenti per lui sarà impossibile anche soltanto circolare. Durante un controllo casuale le forze dell’ordine potrebbero considerare il ragazzo un clandestino. "Il problema nasce dal fatto che, per avere il permesso di soggiorno, è necessaria un’autorizzazione da parte della mamma che, al momento, vive in Senegal – ha spiegato l’uomo – Un documento da portare in Questura nel quale la mamma autorizza il figlio a raggiungere il padre per il ricongiungimento familiare. Avere questa autorizzazione regolarmente vidimata tramite l’ambasciata italiana a Dakar è praticamente impossibile. Ti viene fornito un indirizzo mail per prendere l’appuntamento, ma il portale per le prenotazioni si esaurisce nel giro di pochi secondi". Sylla recentemente si è recato in Senegal, ma le autorità non lo hanno fatto accedere all’Ambasciata Italiana. Si è anche affidato ad un legale che ha inviato numerose mail all’ambasciata. Ma senza ottenere risposta.

"Circolare senza documenti non è possibile – aggiunge il padre – è troppo rischioso. Inoltre per mio figlio sarebbe impossibile svolgere qualsiasi attività. Stiamo vivendo una situazione terribile che non riusciamo a risolvere". G.M.

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