Pioltello (Milano) – Prima svolta nelle indagini sulla morte di Alexander Reyes, il ventisettenne peruviano travolto e ucciso nella notte tra domenica e lunedì al quartiere Satellite da un’auto poi sparita nel nulla. Mercoledì i carabinieri della Compagnia di Pioltello e del Comando provinciale di Milano hanno individuato e sequestrato una Peugeot 208 di colore bianco, ritenuta dagli investigatori la macchina che ha investito il magazziniere dell’Esselunga deceduto dopo 48 ore di agonia al Niguarda: stando alle prime informazioni, il veicolo era parcheggiato normalmente in strada, nel territorio del Comune del primo hinterland est, senza particolari accorgimenti per evitare che fosse notato da qualcuno.
Dopo averlo preso in consegna, i militari, d’intesa con il pm Barbara Benzi, hanno avviato gli accertamenti tecnici sulla carrozzeria: le prime analisi hanno evidenziato alcuni segni che potrebbero essere compatibili con l’impatto con il corpo di Reyes, ma non tali da aver provocato i gravissimi traumi che non gli hanno lasciato scampo; da qui l’idea, che dovrà trovare conferme dall’autopsia che verrà effettuata nei prossimi giorni, che l’uomo possa essere finito sotto le ruote del veicolo, venendone schiacciato.
Recuperata la Peugeot, immortalata in un video girato da un residente e finito agli atti dell’indagine, resta da capire chi fosse alla guida quella notte: se l’intestatario, un parente o un conoscente. Un dettaglio tutt’altro che secondario, visto che sarà quella persona a dover rispondere di quanto accaduto. E poi ci sono almeno altri due aspetti da chiarire, altrettanto determinanti per assegnare le responsabilità dell’omicidio stradale. Il primo: il conducente era da solo o c’erano altri passeggeri con lui all’interno dell’abitacolo? Il secondo: si è trattato di un incidente “casuale” o l’investimento è stato preceduto da un litigio e quindi “volontario”?
Quest’ultima pare al momento la pista più credibile: Reyes, che tutti descrivono come un bravo ragazzo e che non ha mai avuto guai con la giustizia, potrebbe aver avuto una discussione con colui che l’ha poi travolto. Di più: potrebbe essere stato proprio il peruviano a “lanciarsi” sul cofano della Peugeot per cercare di bloccarne la marcia. Nel filmato, che ha ripreso le fasi immediatamente successive a quelle dell’investimento letale, si vede la 208 ferma a una ventina di metri dal corpo di Reyes: l’ipotesi è che l’automobilista abbia innestato la retromarcia per verificare le condizioni del ferito, esanime a terra, e che poi sia ripartito per allontanarsi dal luogo dell’investimento. Sotto gli occhi della compagna connazionale del ventisettenne, che avrebbe fornito una versione poco credibile di quanto successo in quei secondi drammatici.
Secondi su cui presto potrebbe essere fatta piena luce. Aspettano la verità i genitori di Alexander, che lo hanno vegliato per due giorni in ospedale e che hanno acconsentito, come lui voleva, alla donazione degli organi. Domani, intanto, in un ristorante del Satellite è in programma una cena solidale organizzata dalla numerosa comunità peruviana per raccogliere fondi che possano aiutare i parenti dell’uomo a sostenere le spese per l’ultimo saluto. Un codice Iban verrà messo a disposizione di chi non potrà essere presente per effettuare un versamento: anche un “granello de arena”, si appella un’amica di famiglia, è importante.