MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Milano, investita da un rider pirata in via Sarpi: “Mi ha chiesto scusa, ma poi è scappato”

La ciclista diciottenne racconta dello scontro tra bici. "Braccio ko. Un problema perché mi devo eserecitare per entrare a Brera"

Ragazza ciclista investita da ciclista pirata in via Paolo Sarpi (Ansa/Andrea Fasani)

Ragazza ciclista investita da ciclista pirata in via Paolo Sarpi (Ansa/Andrea Fasani)

“Ho provato a evitarlo ma lui mi stava già per venire addosso e mi ha presa in pieno, facendomi cadere dalla bicicletta. Poi sono rimasta a terra dolorante. Quel giovane, che era su una bici elettrica, mi ha chiesto scusa ma ha ricominciato a pedalare: l’ho visto sparire, veloce come il vento". La ciclista 18enne racconta di essere stata investita da un rider pirata il pomeriggio di mercoledì 26 luglio in via Paolo Sarpi all’angolo con via Bramante.

Risultato dello scontro tra le due bici: contusione alla spalla destra e 12 giorni di prognosi. Ora deve tenere il braccio immobile indossando un tutore, finché non si ristabilirà del tutto. Un problema, considerando che la giovane, neodiplomata al liceo classico, si sta preparando per il test d’ingresso all’Accademia di Brera in disegno e modellazione dell’argilla.

"Ora sono bloccata, non posso esercitarmi". Impossibile anche attivare la procedura per il risarcimento "perché il rider è scappato subito. Non so nemmeno chi sia, non mi ha lasciato i suoi dati. Sono riuscita solo a vedere la pettorina" di una delle multinazionali del delivery. La giovane ha deciso di raccontare la sua storia "perché il problema non riguarda solo me: i rider si vedono sfrecciare anche nelle isole pedonali come via Paolo Sarpi e spesso, pagati a cottimo, vanno troppo veloci per aumentare le consegne rischiando di travolgere pedoni o, come è successo nel mio caso, di andare addosso ad altri ciclisti. Io ho ancora dolore alla spalla, a distanza di giorni, e poteva andarmi peggio".

Quei secondi sono incisi nella sua memoria. "Erano le 14.55, al massimo le 15, di mercoledì 26 luglio. Ero uscita di casa da poco e stavo pedalando lungo via Paolo Sarpi in direzione piazzale Baiamonti, quando d’un tratto ho visto un rider di fronte a me. Percorreva anche lui via Sarpi ma in direzione opposta ed entrambi avevamo il verde semaforico". Quindi entrambi avanzavano, in direzioni opposte. "Io mi sono accorta che quell’uomo andava come un treno invadendo tutto lo spazio, come se fossi invisibile. Ho provato a evitarlo deviando sulla sinistra ma non c’è stato niente da fare: mi ha presa in pieno sulla spalla, ho perso l’equilibrio e sono caduta".

La diciottenne ricorda di essere rimasta a terra. "Ricordo che mi sono girata verso di lui, mi ha guardata e mi ha chiesto scusa. Poi è ripartito senza chiedermi neppure se mi fossi fatta male". La ciclista è stata poi soccorsa da alcuni passanti che hanno chiamato l’ambulanza. "Ringrazio soprattutto una ragazza che mi è stata vicina e ha aspettato con me che arrivassero i soccorsi. Io sentivo dolore alla spalla e al braccio, in più ero spaesata per la caduta, al punto che non sono riuscita a trattenere le lacrime".

I soccorsi l’hanno accompagnata al Fatebenefratelli dove le è stata riscontrata una contusione. "Però ho il timore di avere delle lesioni, quindi farò una risonanza magnetica". Soprattutto, "vorrei entrare all’Accademia di Brera ma non posso esercitarmi. Questo incidente rischia di cambiare i miei progetti per il futuro". La ragazza si è anche rivolta alla polizia locale e ha presentato denuncia ai carabinieri, in più ha scritto una mail alla multinazionale del delivery il cui logo era sulla pettorina del rider: "Vorrei risalire alla persona che mi ha investita, anche con l’aiuto delle telecamere in strada, per attivare la procedura assicurativa".

Ma gli indizi sono pochissimi e non c’è certezza neppure su quale sia la società, perché molti rider lavorano per più piattaforme. In ogni caso, precisa un referente della categoria, i lavoratori sono assicurati sia in caso di infortunio (tramite Inps) e sia per danni a terzi (tramite assicurazione). Altra precisazione: il compenso non dipende dalla velocità di consegna. Di certo, è sempre doveroso fermarsi in caso di incidente.