RICCARDO
Cronaca

Investiamo sul patrimonio culturale italiano

L'Italia, con una storia segnata da sconfitte, instabilità politica e debito pubblico, ha ridotto quest'ultimo negli ultimi 28 anni. La gestione economica vitale e il patrimonio culturale potrebbero essere sfruttati per un futuro migliore.

Riccardi

L’Italia è un paese che la vulgata domestica ed internazionale definisce eufemisticamente strano. Che con le sue significative caratteristiche non ha nulla che possa farlo apparire “strano”. In particolare, non esaustivamente, le pecche appiccicate sono, la sconfitta del ’45, la stabile instabilità politica del dopoguerra ed il debito pubblico. Il regime fascista ha governato per 20 anni. Nasce dalla vittoria mutilata del ’15-’18 con lo sbandamento di tanti reduci privi di arte e parte. Poi le odiose leggi del ’38 e la scellerata alleanza con Hitler. Infine l’atteggiamento poco dignitoso di due figure istituzionali. Fuga anziché onore. Il Re e Badoglio. Quindi la democratica stabile instabilità che governò contro l’avversario comunista favorevole a maggiori mutilazioni dei confini (Trieste docet!). Con l’evoluzione politica, allargata ai socialisti, si determinò la fine einaudiana della saggia gestione del bilancio statale. Che ospitò spese “cattive” secondo la definizione draghiana. Sul debito pubblico dovrebbero ragionare, sine ira et studio, i Paesi falchi e frugali. Che non potrebbero lanciare la prima pietra perché non senza peccato. L’Italia, negli ultimi 28 anni, è l’unico paese del G7 ad essere riuscita a ridurre il debito pubblico al netto della spesa per interessi. Segno che la nostra economia è vitale a dispetto di forze che masianiellamente illudono. Iniettando la droga del diritto al non lavoro grazie a benefici usati truffaldinamente. Il recente successo della collocazione dei BTP sta a dimostrare che la gente italica anche senza proclami crede alla sua Patria. Che ha un immenso patrimonio culturale pari a circa l’80% di quello mondiale. Dobbiamo seriamente pensare a questo dato. L’unico che, gestito con capace e professionale intelligenza, può in parte essere monetizzato inducendo a sottoscrivere capitale anziché soltanto debito.