
Ore 19.10 di giovedì, siamo in via dei Missaglia. Una donna di 66 anni, residente lì a due passi, attraversa...
Ore 19.10 di giovedì, siamo in via dei Missaglia. Una donna di 66 anni, residente lì a due passi, attraversa lo stradone che porta a Rozzano sulle strisce pedonali. Negli stessi secondi, una Fiat Idea proveniente da via Boifava sterza a sinistra e la investe. La signora viene trasportata all’Humanitas: verrà dimessa con una prognosi di 21 giorni. Dopo l’arrivo dell’ambulanza, il conducente della macchina, il settantatreenne Giovanni M., risale in macchina e se ne va, senza attendere l’arrivo della polizia locale. Tre ore dopo, verrà arrestato per omissione di soccorso.
La ricostruzione della storia ci riporta al momento in cui la Fiat Idea si allontana da via dei Missaglia. Il figlio della donna ferita, che nel frattempo è stato avvisato dalla madre, fa in tempo ad annotare la sequenza alfanumerica della targa.
Le prime verifiche degli agenti del Radiomobile, guidati dal comandante Gianluca Mirabelli, fanno emergere che il veicolo appartiene a una società con sede in via Isimbardi. I vigili si presentano all’indirizzo, ma ci trovano uno stabile disabitato e fatiscente, con la cassetta postale piena di missive mai ritirate. I successivi accertamenti consentono ai ghisa di risalire al figlio del presunto pirata, che li informa che il padre vive proprio in zona Missaglia, al quartiere Le Terrazze.
Alle 23.10, gli investigatori di piazza Beccaria rintracciano M., che risulta avere alcuni precedenti di polizia: visto che sono trascorse tre ore dall’incidente e che l’uomo non ha contattato le forze di polizia né ha atteso che arrivassero per farsi identificare, scattano le manette, d’intesa con il pm di turno Luigi Luzi e in base a quanto previsto dall’articolo 189 del codice della strada. Ieri mattina la direttissima. N.P.