La Pucceria di Baggio, Mary e Vito: "Il nostro pane è nato grazie a un errore"

Viaggio tra le botteghe antiche e nuove del quartiere: il forno storico, il bar e trattoria rinata. Tra i luoghi da vedere, piazza Stovani ma anche la nuova biblioteca “allargata“ e i murales

Invenzioni e cibo tradizionale  "Il nostro pane è la Puccia  ed è nato grazie a un errore"

Invenzioni e cibo tradizionale "Il nostro pane è la Puccia ed è nato grazie a un errore"

Sotto la nuova insegna resta ancora visibile quella più antica, “Panificio“. "Il più antico di Baggio", tra le vie Gianella e Forze Armate, di fronte al campanile simbolo. Il nome però è cambiato: "Ci siamo ribattezzati “La Pucceria“". Perché? "Tutto è nato da un errore – spiega Mary, Marilen Marras, che insieme al marito Vito Nola ha rilevato l’attività nel 2009 –. Vito voleva sperimentare un tipo di pagnotta rustica ma sbagliò l’impasto. Alla fine abbiamo deciso di tagliare a pezzi quel pane e di farlo provare comunque ai clienti... Impazzirono. In senso buono", per quell’impasto morbido, cotto su pietra e fatto riposare su assi di ulivo.

"Lo assaggiò anche Gigi, un anziano della zona. Me lo ricordo ancora quando, mentre si reggeva al bastone, mi disse “questo è perfetto per pucciare“", che in milanese significa intingere. Da qui il nuovo nome, che non ha niente a che vedere con la puccia salentina. "Poi abbiamo aperto anche una “succursale“ del panificio: senza glutine, per i celiaci".

Nelle botteghe antiche e nuove si ritrova lo spirito del paese che mantiene le sue peculiarità pur essendo parte della Grande Milano da un secolo. Un’aria che si respira camminando lungo le strade, ammirando i palazzi che si sono trasformati. Il vecchio Municipio di piazza Stovani oggi ospita La Croce Verde di Baggio. Il “nuovo“ si vede anche nella biblioteca di via Pistoia, ampliata, con le pareti trasparenti che invogliano a entrare per leggere. E ha poco più di due anni il murale che dà il benvenuto alla scuola Primo Levi di via Pistoia, con parole come “accogliente, multietnica, naturale, verdeggiante“. Sulla parete colorata campeggia la scritta “Baggio” in rosso, blu, bianco, azzurro e rosa.

“Multietnica“ indica una zona che da anni accoglie persone provenienti da diverse parti del mondo. "Noi arriviamo dall’Albania – racconta Florenc Hiri, che insieme alla moglie Rudina è l’anima del bar Scaccomatto di via Masaniello –. Siamo in questa zona dal 2005 e ci troviamo bene, perché ha tutti i servizi. Ma si può migliorare, per esempio aggiungendo dei cestini per i rifiuti: lungo le strade ce ne sono pochi".

Tra le storie di Baggio merita un posto speciale quella della storica trattoria “Fà ballà l’oeucc“ sempre in via Pistoia, che da sei anni è gestita da una squadra di giovani e si è risollevata dopo il Covid, riaprendo un anno fa. La cucina è quella tipica milanese, rielaborata da chef di nuova generazione. l piatto più richiesto? La cotoletta alla milanese “orecchio d’elefante“, bassa e sottile.

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