Manager stupratore, oggi l'interrogatorio di garanzia per Di Fazio

Si aggrava intanto la sua posizione dopo che altre tre studentesse lo accusano e la galleria fotografica definita "choc" dagli inquirenti

Antonio Di Fazio in una delle foto postate sui profili social

Antonio Di Fazio in una delle foto postate sui profili social

Milano - Si tiene oggi l’interrogatorio di garanzia per Antonio Di Fazio, l’imprenditore nel settore farmaceutico in cella dall’altro ieri per aver violentato, nel suo lussuoso appartamento a Milano, una studentessa di 21 anni, dopo averla stordita con una dose massiccia di tranquillanti e poi fotografata. Si aggrava dunque la posizione del manager, accusato anche di avere manipolato le prove, cercato di costruirsi una falsa alibi e addirittura inventarsi un falso ricatto da parte della vittima, per una presunta estorsione di denaro. 

Le altre accusatrici 

Ma non è tutto: non si tratterebbe infatti dell’unica vittima dello stupratore. Sono infatti tre le ragazze che si sono fatte avanti per denunciare di essere state anche loro vittime di Fazio.  È destinato quindi ad allungarsi l’elenco delle giovani che il manager avrebbe attirato nella sua trappola, con la scusa, è questa l’ipotesi del pm milanese Alessia Menegazzo e del procuratore aggiunto Letizia Mannella, di offrire loro uno stage o un lavoro nell’azienda di cui è amministratore unico, la Global Farma. Già alcune, non appena saputo del suo arresto, hanno contattato i Carabinieri, per raccontare la loro storia.

Le deposizioni

Anche le ragazze verranno sentite nelle prossime ore da inquirenti e investigatori e, da quanto si è saputo, sarebbero tra quelle di cui il manager conservava le immagini da lui scattate durante le violenze. Infatti, dall’indagine è emerso che la studentessa della Bocconi che si è trovata a casa di Di Fazio il 27 marzo, totalmente priva di forze e completamente stordita con una dose massiccia di Bromazepam, non sarebbe l’unica. Come annota anche il gip Chiara Valori, nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nello smartphone dell’imprenditore sono state scoperte fotografie, in tutto 54, di altre ragazze «dello stesso tenore» e «scattate dall’ottobre 2020».

La galleria fotografica choc

Una galleria fotografica definita dal gip «sconvolgente», ma che testimonia come sia stato lui stesso a «formare la prova documentale degli abusi commessi, cercando solo a posteriori di infangare una volta di più» la ragazza violentata, «per togliere credibilità al suo racconto, consapevole delle inevitabili lacune che esso avrebbe avuto a causa dell’intossicazione deliberatamente provocata». Di Fazio, è la ricostruzione riportata del provvedimento del giudice, lo scorso 5 aprile, dopo la perquisizione nel suo appartamento dove è stato sequestrato il tranquillante usato per stordire la 21enne, e due settimane dopo quando gli sono stati presi cellulari e computer, ha tentato «di rovesciare il tavolo» dando una versione alternativa.

Il trucco dell'estorsione

Ha parlato di una fantomatica estorsione, per cui ha addirittura sporto denuncia, da parte della sua vittima e della sua famiglia con una richiesta di 500 mila euro in quanto avevano difficoltà economiche. Inoltre, avrebbe anche indotto il figlio «appena dodicenne, a rendere dichiarazioni compiacenti» così come la madre e la sorella, pur di «stravolgere» quanto era accaduto. Ora alcune delle altre vittime del manager, che verrà interrogato domani pomeriggio dal gip, sono pronte a spiegare quel che avrebbero subito.

L'appello del procuratore

«La procura di Milano ha la massima attenzione nei confronti di tutte le violenze denunciate dalle donne. Nessuna rimane inascoltata. Ed è importante nei casi in cui non ci siano ricordi e ci si trovi in uno stato di incoscienza - è’ l’invito del procuratore aggiunto Letizia Mannella - rivolgersi immediatamente ai centri antiviolenza». Ciò significa avere supporto psicologico ma anche consentire «grazie agli esami di raccogliere le prove per ricostruire i fatti e risalire ai responsabili». 

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