
Allenamento dell'Inter alla Pinetina (da youtube)
Milano 28 ottobre 2017 - L’Inter si prepara a cambiare sede, abbandonando lo storico centro sportivo della Pinetina di Appiano Gentile fatto costruire da Angelo Moratti nel 1962, per approdare nella periferia ovest di Milano, a Baggio. Il gruppo Suning, proprietario della società nerazzurra, avrebbe infatti concluso l’acquisizione dell’area nella piazza d’Armi dell’ex caserma Perrucchetti in via Forze Armate. All’Inter Store di galleria Passarella, tra l’acquisto della maglia del cuore o di un souvenir per il nipote e qualche selfie davanti alle vetrine, non tutti sono al corrente della notizia dell’ormai quasi ultimata cessione dell’area di Baggio, confermata ieri.
Tra i tifosi prevale l’entusiasmo del veder realizzato quello che si annuncia essere un nuovo centro sportivo ultra-moderno sullo stile della Ciudad Deoportiva del Real Madrid. Ma non mancano gli scettici e i critici: «Non siamo una squadra nata oggi, dal nulla, abbiamo alle spalle una storia», dice Gianmarco Muzi, giovane ma non per questo meno affezionato a quella che dice essere «la storia e l’attaccamento alla maglia. Se il discorso è solo commerciale, come mi sembra essere in questo caso – continua amareggiato Muzi – è ovvio che spostarsi conviene, ma è una forma di tradimento». Anche Mattia Consalvi preferirebbe restare ad Appiano Gentile: «Il centro lì va bene, non vedo ragioni per cambiare». Anche la sede della società, attualmente in corso Vittorio Emanuele 9, si trasferirebbe nei circa 200 mila metri quadrati della piazza d’Armi su cui sorgerà la nuova cittadella di Baggio. Lo stesso per le squadre giovanili, che ora si allenano ad Affori. «È ora che i cinesi comincino ad investire – commenta Antonio Guerriero, che fa le pulci al nuovo gruppo proprietario della società – visto che non l’hanno fatto nella campagna acquisti lo facciano almeno con il centro sportivo. Ben venga se è migliore dell’attuale». Qualcuno fa paragoni con il Milan: «Se l’hanno fatto loro perché non dovremmo farlo anche noi» e altri preferiscono il nuovo stadio per questioni di comodità e vicinanza alla città. Prevale comunque l’entusiasmo: «Sono favorevolissimo», dice entusiasta Giuseppe Ettorre, che non sapeva della novità. Rossana Parisi è convinta che concentrare tutto in un unico luogo sia un vantaggio e una buona occasione di rinnovamento, mentre Filippo Selini crede che la costruzione di un nuovo centro sarà l’occasione per costruire una struttura più grande e moderna, «un modo per valorizzare la storia della squadra».