
Il NextGen Ai Summit organizzato al MiCo, centro congressi di Milano
"Assistenti virtuali per correggere gli esercizi, indicare le lacune e integrare la didattica e Intelligenza artificiale generativa per realizzare contenuti personalizzati, partendo dalla difficoltà degli alunni, creando esercizi ad hoc e dando suggerimenti a studenti e docenti". Così il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara spiega le prime sperimentazioni in corso in tema di intelligenza artificiale, avviate in 15 scuole italiane, tre delle quali sono in Lombardia, regione che ha steso le prime linee guida per l’insegnamento dell’Intelligenza artificiale e creato un comitato tecnico ad hoc. Sono coinvolti nella sperimentazione nazionale una scuola superiore - il Luigi Cremona di Milano - e due istituti comprensivi: l’istituto Viale Lombardia di Cologno Monzese e il Falcone e Borsellino di Lecco.
Col prossimo anno il progetto pilota si allargherà ad altre scuole mentre si punta alla formazione degli insegnanti e al coinvolgimento degli studenti. "Siamo tra i primi Paesi che hanno iniziato a utilizzare l’IA a scopo didattico", sottolinea Valditara dal palco del MiCo di Milano, che da venerdì a ieri ha ospitato il primo summit nazionale delle scuole sulla IA, con 1.500 tra studenti e insegnanti e 300 delegazioni scolastiche. "Organizziamo insieme un grande summit internazionale, il primo grande summit mondiale sull’intelligenza artificiale, proprio qua in Italia – rilancia il ministro, parlando dai ragazzi –. Vogliamo coinvolgere insegnanti, studenti di tutto il mondo e in particolare dai Paesi africani. Facciamo sì che l’Italia sia protagonista di questa rivoluzione, crediamo in una cooperazione internazionale che possa essere di aiuto a chi ha bisogno del nostro supporto".
Sotto la lente anche i rischi di un uso improprio dell’IA: "L’intelligenza artificiale ovviamente è il futuro ma dobbiamo governarla e non dobbiamo mai dimenticare l’importanza della personalizzazione, l’importanza del fattore umano, l’importanza del ruolo dei docenti", ha ricordato il ministro, sottolineando la necessità di una loro formazione e dell’educazione digitale all’interno dell’educazione civica. "È evidente che occorre avviare una serie di buone pratiche sia per un uso corretto, sia per affrontare l’altro grosso tema che è quello del cyberbullismo: ho lanciato e intendo realizzare proprio a Roma, al ministero, un incontro fra tutte le scuole che hanno avviato sperimentazioni sulle politiche di contrasto al cyberbullismo per condividere queste buone pratiche e per far sì che possano moltiplicarsi a livello nazionale".
Durante il summit il ministro ha lanciato anche una novità che entrerà a fare parte dei programmi scolastici: saranno previsti elementi base di informatica già alle elementari. "Vogliamo che il bambino sin dall’inizio sappia che cos’è un algoritmo e che inizi ad avvicinarsi anche a quel linguaggio che potrebbe sembrare per iniziati".
Al centro dell’incontro al MiCo, i progetti degli studenti che da venerdì si sono divisi in 40 gruppi di lavoro e che ieri hanno presentato alcune possibili applicazioni: chatbot su supporto psicologico per gli studenti ricoverati e i loro docenti, programmi basati sull’intelligenza artificiale per ridurre le disuguaglianze, datacenter per affrontare i temi etici, rimettendo l’Europa al centro. Laboratori interattivi ("perché l’IA non sostituirà mai la creatività umana", sottolinea uno studente) e video-lezioni e quiz per non escludere anche i genitori dalla rivoluzione dell’Intelligenza artificiale.