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“Valanga di insulti antisemiti per il film su Liliana Segre”: i cinema che lo proiettano vittime dell’odio social

La presidente del Consiglio comunale di Milano Elena Buscemi propone di istituire una commissione contro il linguaggio d’odio: “Credo che possa essere un atto simbolico ma anche concreto”

La senatrice Liliana Segre

La senatrice Liliana Segre

Milano – Centinaia di messaggi d’odio, dal contenuto antisemita, sono stati scritti sui canali Facebook e Instagram di molti dei 220 cinema che proietteranno il documentario “Liliana” del regista Ruggero Gabbai, basato sulla vita della senatrice Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio nazifascisti durante la Seconda guerra mondiale. “Si tratta di insulti che negano anche la Shoah e mettono in discussione le testimonianze della senatrice”, ha commentato la presidente del Consiglio comunale di Milano, Elena Buscemi.

Proiezioni e il Giorno della Memoria

Il Comune di Milano, come molti altri, ha organizzato una proiezione della pellicola per gli studenti. In occasione del Giorno della memoria, che cade il 27 gennaio, Buscemi si augura che in Consiglio comunale possa essere “approvata l’istituzione della commissione contro il linguaggio d’odio”, simile a quella promossa da Segre in Parlamento. “Con questi episodi di negazionismo queste attività diventano sempre più importanti”, ha detto riguardo alla commissione. “Credo che possa essere un atto simbolico ma anche concreto”.

Il documentario di Ruggero Gabbai

Il documentario di Gabbai, prodotto da Forma International, ripercorre la testimonianza della senatrice a vita Liliana Segre legata all’arresto, alla deportazione e allo struggente ultimo addio al padre. Il film si basa su accostamenti, rimandi e contrasti tra il racconto storico e il ritratto contemporaneo di una delle donne più importanti del panorama italiano, mettendo in luce gli aspetti meno conosciuti della sopravvissuta ai lager nazisti.