"Insieme agli altri inquilini otterremo tutte le risposte"

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Il senso di comunità che si respira in queste ore tra molti degli inquilini del grattacielo di via Antonini, avvolto domenica pomeriggio dalle fiamme, sta anche nelle nelle parole di Ornella, 40 anni, dipendente di un’azienda di cosmetici e detergenti: "Si sta lavorando insieme e insieme andremo avanti. Insieme vogliamo capire e capiremo cosa è successo". Parole riferite agli altri inquilini. Alcuni le siedono accanto, su una panca sistemata all’ombra al distributore di benzina che sorge proprio di fronte ai 18 piani della Torre dei Moro. "Capire". "Insieme". Due parole scandite da molti ieri in via Antonini. Lei per ora fa sapere "di non avere ancora realizzato del tutto, di non avere ancora realizzato in pieno le conseguenze di quanto accaduto".

Ma una certezza ce l’ha: "Io vorrei riavere tutto quello che c’era nel mio appartamento. Non c’è cosa che non rivorrei". Il suo appartamento, da quattro anni a questa parte, è al 14esimo piano del palazzo di via Antonini. "Domenica non ero a casa – racconta Ornella –, ero uscita da circa quaranta minuti per un giro in bicicletta. Ho saputo dell’incendio dalla chat condominiale e sono tornata indietro". Accanto a lei siede Valentina, 33 anni, che invece in quelle stesse ore era a casa, all’ottavo piano. Condividono la stessa panca, all’ombra del distributore di benzina. E condividono la stessa domanda, quella che si pongono da domenica pomeriggio: "Non mi capacito – scandisce Ornella – di come possa aver preso fuoco tutto così rapidamente. E pensare che quando abbiamo acquistata casa qui, ci avevano detto di aver acquistato una casa all’avanguardia, tecnologica...". Sospira Ornella. Sospira e ora nasconde il viso tra le mani, ora con le mani si tiene la fronte. "Non riesco ancora a realizzare" dice. "Non ho ancora un’idea delle conseguenze".

Accanto alla panca c’è il gazebo allestito dalla Protezione civile per il censimento dei residenti nel palazzo e per provvedere alla consegna delle chiavi, al recupero, là dove possibile, delle loro auto: alcune, posteggiate sotto il grattacielo, sono andate in fiamme. Un via via continuo, comprensibile, tra moduli e colloqui con il personale della Protezione civile delle Politiche sociali del Comune di Milano. La prima notte, quella tra domenica e lunedì, Ornella l’ha trascorsa a casa di amici. Ma per il futuro non ha dubbi, anche se ora non può avere certezze: "Io, appena sarà possibile, voglio tornare qui, in questo palazzo, a casa mia". Nessuna sistemazione alternativa. "Si sta lavorando insieme – scandisce decisa – e insieme andremo avanti. Insieme vogliamo capire e capiremo cosaè successo".

Gi.An.

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