Inseguimento e arresto Stalker spagnolo in trasferta per rubare con cavigliera e Gps

Il furto di uno zaino e via in auto: agente con il piede schiacciato. Uno dei malviventi nei guai in patria per atti persecutori. Sotto sorveglianza elettronica per tenerlo lontano dalla moglie.

Inseguimento e arresto  Stalker spagnolo  in trasferta per rubare  con cavigliera e Gps

Inseguimento e arresto Stalker spagnolo in trasferta per rubare con cavigliera e Gps

di Nicola Palma

Il furto dello zaino con la solita tecnica della giacca. Il posto di blocco forzato e la fuga a tutta velocità. L’inseguimento e le manette. Poi la scoperta: l’autista del gruppo di ladri, denunciato in Spagna dall’ex moglie per atti persecutori, andava in giro con una cavigliera elettronica con tanto di gps; una misura di prevenzione che non gli ha impedito di espatriare e di commettere reati all’estero.

Ore 9.50 di mercoledì, siamo in via Alberto da Giussano, in zona Conciliazione. Gli agenti in borghese della Mobile, impegnati in uno dei consueti servizi anti-furti nelle zone centrali della città, notano un’Opel Corsa con tre persone a bordo e decidono di controllarne la targa: dalla banca dati emerge che quella sequenza alfanumerica corrisponde a una macchina solitamente utilizzata da pregiudicati. A quel punto, i poliziotti, coordinati dal dirigente Marco Calì e dal funzionario Michele Scarola, iniziano a seguirla a distanza. La Corsa si ferma nei pressi del Rufus bar: a uno dei tavolini esterni ci sono due donne che stanno facendo colazione. I due passeggeri dell’Opel scendono, il conducente resta al volante: si tengono in contatto con gli auricolari. In pochi secondi, gli operativi entrano in azione: uno fa da "palo", l’altro poggia la sua giacca sulla sedia di fianco a quella dove una delle signore (una cinquantasettenne italiana residente da quelle parti) ha appoggiato il suo zainetto e lo fa sparire in un amen. A colpo fatto, i due tornano verso la Corsa e risalgono in macchina all’angolo con via Ariosto, ma in un attimo le auto della polizia sono lì: una davanti e una dietro, a togliere qualsiasi margine di manovra. All’improvviso, il conducente, poi identificato per il venticinquenne spagnolo Borja Garcie D., innesta la retromarcia e sperona una delle macchine della Mobile, creando uno spiraglio per partire in fuga; nella manovra, uno pneumatico della Opel Corsa schiaccia il piede sinistro di un vice sovrintendente, provocandogli una frattura giudicata guaribile in 15 giorni. Parte l’inseguimento a tutta velocità, anche contromano: largo Quinto Alpini, via Monti e via Abbondio Sangiorgio. Lì l’auto viene bloccata: in manette finiscono sia lo spagnolo che il complice Manuel Armando D., ventitreenne peruviano già denunciato per furto aggravato l’8 gennaio e il 18 ottobre 2022; il terzo uomo riesce a scappare a piedi ed è tuttora ricercato. All’interno della macchina, i poliziotti trovano sia lo zainetto Gucci rubato alla cinquantasettenne (che non si era accorta di nulla) sia un portafoglio con 85 euro e una pochette portatrucchi marca Louis Vuitton portati via a chissà chi.

Borja Garcie D. indossa una cavigliera elettronica: dagli accertamenti viene fuori che quel dispositivo, molto simile al braccialetto usato in Italia per i domiciliari, gli è stato affibbiato dall’autorità giudiziaria iberica dopo una denuncia per atti persecutori presentata dalla moglie. Una misura anti-stalking che però non gli vietava di andare all’estero. Ora sia lui che Manuel Armando D. si trovano a San Vittore, su disposizione del pm di turno Maurizio Ascione.

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