Inneggiò alla Shoah: scarcerato

Il gip milanese ha scarcerato Moustafa Khawanda, 29enne arrestato per propaganda antisemita. Ora con obbligo di dimora a Milano, motivato dallo stato psicofisico post-Gaza e dalla disponibilità a rivalutare le proprie azioni.

Inneggiò  alla Shoah: scarcerato

Inneggiò alla Shoah: scarcerato

È stato scarcerato Moustafa Khawanda, 29enne arrestato a

Milano lo scorso 17 aprile per propaganda e istigazione a delinquere finalizzate all’odio razziale e religioso, aggravate dall’apologia della

Shoah. Lo ha deciso il gip milanese Massimo Baraldo, disponendo per il giovane, che prima si trovava agli arresti domiciliari, l’obbligo di dimora nel comune di

Milano con divieto di uscire tra le 21 e le 7. A quanto scrive il giudice nel provvedimento, Khawanda ha fornito "giustificazioni" in merito alle accuse da ricondurre "al particolare stato psicofisico di ansia e di tensione in cui si trovava nei giorni successivi al 7 ottobre, dopo le prime cruenti azioni di rappresaglia dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza". Proprio in quei giorni, infatti, secondo quanto emerso dall’inchiesta coordinata dal procuratore Marcello Viola, dall’aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Alessandro Gobbis, il 29enne aveva diffuso online "esternazioni di chiara matrice antisemita ed apologetiche delle azioni terroristiche di Hamas". Durante l’interrogatorio di garanzia, osserva il giudice, ha "negato di volersi recare a combattere in Palestina o di volersi arruolare per combattere", dimostrandosi "dispiaciuto e disponibile a rivalutare criticamente le proprie azioni e affermazioni". La nuova misura cautelare è inoltre "conciliabile con le esigenze di formazione professionale" del ragazzo, che sta frequentando un corso nel campo della robotica.

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