Ingressi gratis e vip, i club scacciano la crisi

La discoteche aprono le porte, con Super green pass e capienza limitata: "Faremo rispettare le regole"

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Milano torna a ballare. Le discoteche da ieri sera hanno potuto riaprire i battenti dopo l’interregno di chiusura. Era stato il decreto Festività a spegnere la musica delle casse dal 25 dicembre, annullando le feste danzerecce di Capodanno. Una "batosta" per gli incassi dei gestori, già prosciugati da tanti mesi di stop - dal 23 febbraio 2020 per la Lombardia al 10 ottobre 2021, con una parentesi di riapertura nell’estate 2020. Le insegne al neon però da questo weekend si riaccendono. L’ingresso è consentito solo con Green pass rafforzato (dopo vaccinazione o guarigione). È necessario indossare la mascherina al chiuso, tranne quando si balla. E ci sono limiti alla capienza: 50% per i locali al chiuso (75% all’aperto).

Il Plastic di via Gargano è ripartito con una serata con ingresso omaggio (lo sarà ogni venerdì) e per sabato sera alza il tiro col suo evento di punta: "Club Domani". "Saremo un bel gruppo con otto dj. Ci saranno anche Stefano Fontana, Andrea Ratti e Sergio Tavelli" spiega Nicola Guiducci, amministratore unico e dj del locale nato in viale Umbria nel 1980, divenuto leggendario per le frequentazioni vip (Madonna, Keith Haring e Grace Jones fra i tanti). Le norme in vigore pongono il tetto di 270 ingressi, rendendo ancora più dura la selezione. "Saremo ligi alle regole, questione di civiltà" promette Guiducci, convinto che saranno i club a scacciare il fantasma del lockdown mascherato: "La riapertura delle discoteche riaccenderà la notte milanese. Ripartirà tutta la filiera, ci sarà in giro più movimento, si ripopoleranno anche i locali". Fiducioso nel ritorno del rito di fare tardi è anche Lorenzo Alberti, socio del "Ragoo" di viale Monza che nella notte ha proposto un dj set a base di hip-hop, rock, dance, ad ingresso libero. Una selezione musicale trasversale che rispecchia la natura del locale aperto dal 2000, un american bar con pista da ballo: "Il cocktail bar è stata la nostra fortuna, ci ha consentito di sopravvivere in questi due anni". Rimane il nodo della capienza "troppo basso: possiamo accogliere solo 70 persone".

Un pensiero che condivide Siro Saccani, socio e fondatore del nuovo "Repvblic" in piazza della Repubblica 12 (ex discoteca Ciak) che ha appena portato a Milano l’elettronica francese di Dorian Craft. È un nuovo club "modaiolo internazionale" quello inaugurato lo scorso settembre: "Aprire il Repvblic è stato un investimento coraggioso in un momento in cui il settore è stato fortemente trascurato. Abbiamo dedicato a questo progetto molto tempo e molte risorse, quasi un milione di euro per il riammodernamento. Noi ci crediamo fortemente ma il Governo dovrebbe fare un passo in più ripristinando la capienza totale".

Annamaria Lazzari

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