In Lombardia le denunce di infortunio nei primi sette mesi del 2024 sono state 66.445: l’1,5% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Di queste 102 con esito mortale e in questo caso l’aumento rispetto ai primi sette mesi del 2023 è del 5,15%. Le tecnopatie denunciate sono state 2.502: il 2,63% in più. Questi i dati resi noti ieri dall’Inail. Gli infortuni mortali risultano in aumento nella gestione dell’industria, dei servizi e nell’agricoltura. L’incremento è significativo in particolare nel comparto industriale: più 16,3%. "In Lombardia e nel resto del Paese – afferma Eloisa Dacquino, segretaria confederale Uil Lombardia – i dati Inail confermano un quadro allarmante di infortuni, morti sul lavoro e malattie professionali. Nella nostra regione, nel solo mese di agosto, hanno perso la vita 9 persone, nei primi due giorni di settembre un’altra vita spezzata. Che si sommano ai 102 da inizio anno. L’amara constatazione è che nulla di veramente concreto ed efficace per arginare questa strage quotidiana viene messo in atto dalla politica, sia a livello nazionale che regionale". E aggiunge: "Continuiamo ad assistere ad iniziative legislative che premiano le imprese, che impongono agli organi di controllo di avvisare 10 giorni prima delle ispezioni, che consentono ai datori di lavoro l’immunità ispettiva in materia di sicurezza e lavoro. E in tutto questo nessun provvedimento a tutela della vita, della salute e della sicurezza sul lavoro. Nessuna condizionalità nei confronti delle imprese, nessun investimento sui sistemi di prevenzione, nessun intervento sui settori a maggior rischio infortunistico che come Uil rivendichiamo da tempo. Formazione, addestramento, controlli, sorveglianza, personale ispettivo messo nelle condizioni di operare efficacemente, sono condizioni necessarie per prevenzione e tutela".
Gi.An.