Influenza, più vittime. Picco anomalo: torna a crescere l’indice di mortalità

Il mese di novembre ha fatto registrare un balzo inaspettato. L’epidemiologo: effetto del progressivo invecchiamento

Influenza

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Milano - L’influenza ha fatto lievitare i decessi in Lombardia. A novembre 2022, ultimo dato disponibile, ne sono stati registrati il 14% in più rispetto al periodo 2015-2019, il 7% in più rispetto al novembre 2021, con un trend che è omogeneo in tutte le province lombarde, secondo quanto emerge dall’analisi dei dati Istat sulla mortalità.

I numeri, innanzitutto, segnalano un valore superiore all’atteso: nel 2022 si registrano 9.331 decessi, di cui 2970 nel Milanese, 1099 nel Bresciano, 981 nella Bergamasca, 562 in provincia di Como, 173 in quella di Sondrio, 340 nella provincia di Lecco. Il confronto con lo stesso mese del 2021 evidenzia un aumento del 7%, con punte del 15,12% nella provincia di Como, dell’11% nella Bergamasca (+3,28% a Brescia, +1,16% a Sondrio, +6,47% a Lecco). Lodi e provincia registrano un +8,42%, Pavia si attesta a +8,96%. Ancora più rilevante la differenza rispetto ai mesi di novembre del periodo tra il 2015-2019, perché nel 2022 i decessi sono cresciuti del 13,92%, con valori sopra sopra la media regionale a Bergamo (+16,88%), Brescia (+13,70%), Lecco (20,57%), Como (15,52%).

Cosa ci dicono questi dati? "Facciamo una premessa per contestualizzare cosa significa ragionare sui dati di mortalità – spiega Giovanni Maifredi, dirigente SS Epidemiologia di Ats Brescia -. La mortalità ha per sua natura un andamento non costante durante l’anno. Si osserva cioè un andamento a sinusoide con un aumento dei decessi nei mesi invernali e una diminuzione nei mesi primaverili ed estivi, al netto di eventi come le ondate di calore che, in genere, sono però brevi. Secondo punto: il confronto con gli anni precedenti deve tenere conto che la popolazione di novembre 2022 è più anziana di quella del quinquennio 2015-2019. Questo è dovuto al continuo invecchiamento della popolazione che osserviamo ormai da diversi anni. Quindi anche in assenza di fattori esterni ci dobbiamo aspettare un maggior numero di decessi nel 2022 perché la popolazione ha un’età media più alta rispetto al quinquennio 2015-2019".

Detto questo, però, il dato di novembre è sopra le attese della mortalità per quel mese (ad eccezione del 2020, pieno Covid). "Dai dati disponibili della sorveglianza InfluNet-Epi che nella stagione influenzale di quest’inverno il picco di incidenza si è avuto intorno alla settimana 48, tra il 28 novembre e domenica 4 dicembre. Ciò significa che già nel mese di novembre i virus influenzali e in generale i virus respiratori tipici della stagione invernale hanno circolato molto determinando, verosimilmente, un aumento dei decessi in particolare tra le persone anziane e fragili".

Non solo i dati lombardi, ma anche quelli nazionali ed europei riportano un aumento dei decessi in corrispondenza dei mesi di novembre e dicembre 2022 rispetto al dato storico. "L’aumento di decessi nel mese di novembre è, verosimilmente, dovuto a un anticipo del picco influenzale rispetto alle passate stagioni pre-Covid", conclude Maifredi. A dimostrazione che l’influenza può essere tutt’altro che “semplice” per chi ha fattori di rischio.

 

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