Milano, continuano le aggressioni omofobe. Quindicenne aggredita per il cappellino Lgbt

Un gruppo di coetanei ha preso di mira la ragazzina, con insulti e strattoni. La vittima soccorsa da alcuni passanti che hanno chiamato le forze dell’ordine

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di Rosario Palazzolo

Era nata come una lite tra ragazzini in cerca di emozioni forti, l’ennesima a villa Ghirlanda, si è trasformata in un’aggressione omofoba. Vittime e aggressori sono dei ragazzi di appena 15 anni che in queste giornate di mezza estate si trascinano da una zona all’altra della città per procurare danni e fare bullismo con il solo obiettivo di mettere un po’ di pepe alle loro giornate vuote.

L’aggressione è avvenuta nel tardo pomeriggio di lunedì tra le panchine del parco di villa Ghirlanda che si affacciano proprio sull’edificio storico e che in quel momento erano occupate da un gruppo di ragazzini. Alcuni coetanei si sono avvicinati per chiedere una sigaretta, ma quando si sono resi conto che una delle ragazze indossava un cappellino con la scritta Lgbt, l’hanno aggredita, prima verbalmente, poi strattonandola e tirandole i capelli fino a farla cadere rovinosamente in terra.

Tra minacce e insulti di tenore omofobo, la lite è andata avanti alcuni minuti, fino a quando la quindicenne presa di mira è rimasta in terra dolorante.

Ad accorgersi di quanto era accaduto sono stati alcuni passanti che avevano notato la ragazza in terra. Temevano avesse avuto un malore e hanno chiamato la protezione civile che si trovava in zona per un pattugliamento. Superato il timore iniziale, l’adolescente ha trovato il coraggio di raccontare quanto le era accaduto.

Un racconto agghiacciante, perché si tratta di ragazzini che hanno agito, più che per odio, per ignoranza. Ad attrarli e a scatenare la loro aggressione sarebbe stato proprio quel cappellino con la scritta Lgbt. Lo confermano le diverse offese pronunciate nei confronti della vittima, prima che una delle ragazze desse il via all’aggressione fisica.

Sul posto, sono arrivati gli agenti della polizia locale e il papà della vittima, al quale le forze dell’ordine hanno caldeggiato di sporgere denuncia. Se non ci fosse stato l’intervento dei passanti e della protezione civile, forse questi ragazzi sarebbero tornati a casa, terrorizzati persino all’idea di raccontare cosa era accaduto. La vittima è stata trasportata in ospedale in ambulanza per essere medicata per alcune escoriazioni.

Sul caso ha preso posizione il capogruppo consiliare del Pd Andrea Catania, attivista del movimento Lgbt, che proprio nei giorni scorsi aveva denunciato una censura da parte dell’amministrazione comunale ai temi contro il bullismo e l’omofobia nelle scuole della città. "Per quanto sia un caso singolo, occorre una presa di posizione chiara da parte delle istituzioni – ha affermato Catania – Questi episodi mostrano una volta di più che il Comune non può nascondersi dinanzi a queste tematiche, censurando le iniziative che servono a creare cultura e consapevolezza su questi temi. L’errore più grande che può fare un’amministrazione comunale è girarsi dall’altra parte".

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