Il Mufoco si prepara per festeggiare al meglio il ventennale il prossimo anno e chiude per 110 giorni. I lavori, finanziati dal Pnrr, renderanno il museo ancora più innovativo e attrezzato per fruire al meglio non solo delle mostre, ma anche di migliaia di immagini digitalizzate, provenienti da 40 fondi fotografici. Situato nella secentesca Villa Ghirlanda, in un’ala di tre piani e 2.400 metri quadri, la ristrutturazione coinvolgerà il piano terra con un progetto di interior design a firma dello studio di architettura Dotdotdot. "Gli interventi sono pensati nell’ottica dell’abbattimento delle barriere fisiche e cognitive per un museo realmente accessibile e inclusivo e riguarderanno la hall d’ingresso e l’area accoglienza con il bookshop, la sala conferenze e l’area della didattica", spiega il presidente Davide Rondoni. Nei nuovi spazi il pubblico sarà accolto da un’installazione immersiva "che permetterà la navigazione nelle collezioni e nei programmi di attività e iniziative, un valore aggiunto importante perché l’arte fotografica è l’arte dello sguardo". Quello di Cinisello è il primo museo pubblico in Italia dedicato alla fotografia contemporanea e all’immagine tecnologica: nato ad aprile 2004, dal 2005 si è costituito in Fondazione di partecipazione. "Mufoco è un museo gentile e grintoso, grazie alla sua storia, ai suoi archivi, ai suoi collaboratori e a chi ne comprende valore e potenzialità. La vocazione culturale e civile del museo è al centro anche dei suoi prossimi importanti sviluppi e della partecipazione a molti progetti espositivi che lo confermano punto di riferimento nazionale e non solo per la fotografia contemporanea".
In questi mesi le attività si spostano in altre città, partecipando con i suoi preziosi archivi alle mostre di Gabriele Basilico in Triennale a Milano, a Napoli con la nuova esposizione copromossa con il Mann dedicata al progetto West di Francesco Jodice e poi a Roma e Firenze. La riapertura a febbraio coinciderà con l’inaugurazione della mostra di Mario Giacomelli "Questo ricordo lo vorrei raccontare", realizzata in collaborazione con l’Archivio Giacomelli, a cura di Katiuscia Biondi Giacomelli, e con la presentazione di un nuovo progetto dell’artista Ilaria Turba. Al termine di un lungo percorso condiviso e aperto a tutta la città, l’artista e il pubblico saranno protagonisti di una giornata di festa e di scambio, una sorta di omaggio alla storia ventennale del museo e di promessa per l’attività futura, che invaderà gli spazi di Villa Ghirlanda.