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Val di Susa, falciò i fidanzati dopo la lite: "Fu omicidio"

La ragazza 27enne morì, ferito il compagno. Condanna a 15 anni e 8 mesi

Matteo Penna ed Elisa Ferrero, i giovani travolti in Val di Susa (Facebook)

Torino, 21 dicembre 2018 - Accecato dalla rabbia per una banale lite di viabilità, con un furgone ha inseguito e poi travolto la moto di una coppia di giovani fidanzati. Fu uno schianto terribile, ripreso integralmente dalle telecamere di sorveglianza di un’azienda nei pressi della rotonda dove è avvenuto l’incidente. Così, per avere ucciso sul colpo Elisa Ferrero, 27 anni, e ferito gravemente il suo compagno, Matteo Penna, 30 anni, il 9 luglio 2017 a Condove (Torino), in Val di Susa, è stato condannato oggi a 15 anni e 8 mesi di carcere Maurizio De Giulio, processato con rito abbreviato a Milano.

Il gup Anna Calabi ha contestato all’elettricista 52enne di Nichelino l’omicidio volontario aggravato dai futili motivi e le lesioni aggravate nei confronti del giovane, rimasto in coma per oltre un mese. Il giudice, che ha accolto l’impianto del pm Piero Basilone, che aveva chiesto una condanna a 15 anni e 3 mesi, ha stabilito che l’imputato, il quale dopo la lettura del dispositivo ha trattenuto a stento le lacrime, ha agito con dolo. 

Una ricostruzione ben diversa da quella dei difensori, gli avvocati Vittorio Nizza e Marco Moda, secondo cui De Giulio avrebbe in realtà inchiodato prima dell’impatto. Nell’affermare ciò i legali, che hanno già preannunciato l’impugnazione della sentenza, si sono basati, come hanno spiegato, «sui dati oggettivi» estrapolati dagli accertamenti disposti dal pm di Torino, dove è stata avviata l’indagine poi trasferita per competenza nel capoluogo lombardo, sulla centrale elettrica ossia la scatola nera del Ford Transit guidato dal loro assistito. «Quei dati - hanno precisato - dicono che è intervenuto l’Abs e che in 2 secondi si è passati da una velocità di 138 chilometri all’ora a 80 chilometri all’ora».