Incidente con l’auto nel tunnel, muore 26enne. Ipotesi: niente cintura di sicurezza

Il ragazzo era al volante della sua Chevrolet quando ha perso il controllo in via Stephenson. All’arrivo dei soccorsi era già morto: il corpo è “volato“ sul sedile posteriore dopo gli urti

Incidente nel sottopasso di via Stephenson a Milano

Incidente nel sottopasso di via Stephenson a Milano

Milano -  «Ho visto una macchina contro il muro. Ho rallentato, allungando lo sguardo per capire se dentro l’abitacolo ci fosse qualcuno ma non ho visto nessuno. Non potevo fermarmi perché dietro di me c’erano altri veicoli, tra cui mezzi pesanti. Però appena ho potuto ho chiamato la polizia locale. Alle 13.24 in punto". A parlare è Fabio Galesi, vicepresidente del Municipio 8, che con la sua telefonata ha fatto scattare la macchina dei soccorsi, purtoppo rivelatisi inutili per il ventiseienne che era a bordo della Chevrolet Aveo schiantatasi contro il muro del sottopasso di via Stephenson, alla periferia nord ovest della città, ieri poco dopo le 13: per il giovane non c’era più nulla da fare. Morto sul colpo dopo lo schianto, è stato trovato riverso sul sedile posteriore, probabilmente sbalzato dietro dopo una carambola e una serie di urti.

Sono in corso gli accertamenti ma si ipotizza che al momento dell’impatto il ventiseienne non indossasse la cintura di sicurezza, motivo per cui sarebbe finito dal posto di guida alla parte posteriore del veicolo. E avrebbe fatto tutto da solo, senza il coinvolgimento di altri mezzi, dopo aver perso il controllo dell’auto che stava guidando andando in direzione periferia, verso il Musocco. Ancora da capire se all’origine dello schianto ci sia un malore o magari la velocità eccessiva (il limite di velocità nella galleria è di 50 chilometri orari). Le condizioni del terreno bagnato dalla pioggia devono aver peggiorato la situazione.

Sono intervenuti subito vigili del fuoco, che hanno estratto il corpo rimasto imprigionato nell’abitacolo, operatori del 118 e polizia locale con il Radiomobile e una pattuglia di Zona per i rilievi. L’auto era accartocciata. In base a una prima ricostruzione, l’utilitaria ha imboccato il sottopasso e una volta percorso il primo tratto ha urtato il muro iniziando una serie di carambole e andando infine a sbattere contro un punto della parete, fermandosi definitivamente. "Era sulla sinistra, dove c’è un piazzale da cui si accede ai locali tecnici – sottolinea Galesi –. Io ho pensato in un primo momento che fosse un’auto rubata abbandonata lì sotto". Non immaginava che all’interno ci fosse una persona vittima di un incidente.

Il sottopasso è stato realizzato in occasione dell’Esposizione Universale e fa parte della strada di collegamento “Zara-Expo“: questo è il tratto che unisce via Eritrea a via Stephenson, costruito come galleria per minimizzare l’impatto del traffico nella zona di Quarto Oggiaro. Quello di ieri mattina è il secondo incidente mortale in meno di una settimana: sabato scorso all’alba ha perso la vita Chiara Speranza, ventitreenne originaria di Roma, passeggera della Fiat 500 Enjoy guidata da un venticinquenne e sulla quale c’era pure una trentenne. Lo schianto mortale è avvenuto in viale Lunigiana, a pochi metri da via Melchiorre Gioia.

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