Milano colonnine auto elettriche: in arrivo altre 81. "Non bastano e alcune non vanno"

Tra i nuovi punti per ricaricare le auto elettriche, via Conservatorio e viale Famagosta. Gli automobilisti: "Manutenzione e impedire il parcheggio selvaggio"

Luigi Abategiovanni davanti alla colonnina fuori uso da mesi

Luigi Abategiovanni davanti alla colonnina fuori uso da mesi

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Milano, 22 febbraio 2022 - Croce e delizia degli automobilisti green, le colonnine per ricaricare le auto elettriche sono un servizio essenziale per chi si è convertito ai veicoli non inquinanti. "Ma ce ne vorrebbero di più. E soprattutto ci vorrebbe maggiore controllo per impedire il parcheggio selvaggio di altre macchine", è la voce che si leva dagli automobilisti.

Quanti sono i punti di ricarica in città? Superano i 700 (per tutti i mezzi), stando agli ultimi dati diffusi. E altri sono in arrivo, annunciano dal Comune, che fa sapere come di anno in anno la crescita non si sia mai arrestata: nel 2016 le colonnine a disposizione dei cittadini erano 29, con 58 punti di ricarica, l’anno dopo 31 (con 62 prese). Nel 2018 i “totem“ sono saliti a quota 36 (e 72 punti), 57 nel 2019 (con 114 prese). Ancora: 88 colonnine nel 2020 (e 200 punti di ricarica) e 143 nel 2021 (con 286 prese). A questi, si aggiungono i 314 dedicati ai quadricicli, parte dei quali sarà riconvertita quest’anno. E sono 81 le colonnine per autoveicoli già autorizzate nel 2021 in Conferenza dei servizi, da realizzare in questi mesi. Dove? Saranno sparse in più quartieri: tra le prime da attivare quelle di viale Scarampo, via San Protaso, viale Brianza, corso Lodi, via Conservatorio e viale Famagosta. L’impennata continua, perché ci sono altre 200 pratiche nuove già presentate per coprire altri luoghi scoperti (e si stima che oltre il 70% possa incassare il "sì").

La manutenzione è a cura di A2A che dal 2010, con il progetto E-moving, ha sviluppato una rete di oltre 800 punti di ricarica pubblici per veicoli elettrici a 2, 3 e 4 ruote a Milano e in Lombardia. "Recentemente – spiega l’azienda in una nota – sono state realizzate 30 nuove colonnine, 47 sono state autorizzate ed è in corso la progressiva realizzazione, mentre per ulteriori 150 progetti è partito l’iter". Le postazioni sono tutte visibili sulla mappa www.e-moving.it. Solo nel 2021, attraverso la rete E-moving, il servizio ha erogato nel Comune di Milano 82.435 ricariche per un totale di circa 1.230.000 kWh: vuol dire 8,2 milioni di chilometri percorsi a zero emissioni, con un risparmio di 890 tonnellate di CO2. E nel suo piano industriale decennale A2A ha quadruplicato il target di installazione di punti di ricarica per veicoli elettrici (24mila previsti per il 2030, contro i 6mila del precedente piano), con l’obiettivo di raggiungere oltre 200mila clienti del servizio di ricarica.

Ma le lamentele di chi ha un'auto elettrica non mancano. Ha comprato una Kia e-Niro a dicembre del 2020, «full electric». A zero emissioni inquinanti. Ma a smorzare il suo entusiasmo per l’acquisto all’avanguardia, per la spesa che ha voluto affrontare a tutela dell’ambiente e per poter circolare liberamente senza preoccuparsi dei divieti anti smog, è "questa colonnina di ricarica per le auto elettriche, fuori servizio da mesi". Quella all’ingresso di Linate, il suo posto di lavoro. "Guasta da luglio. E già prima aveva cominciato a fare le bizze", spiega Luigi Abategiovanni, funzionario dell’aeroporto. "Un disagio, perché io ho comprato l’auto anche sapendo di poter contare su questa colonnina di ricarica", che si trova di fronte al settore Arrivi. "Era un servizio essenziale per me, per altri colleghi e per i cittadini in generale. Le altre colonnine sono nell’area di parcheggio (e occorre acquistae un ticket per accedere) oppure riservate. Insomma, questa era l’unica disponibile", con tre punti di ricarica (che consentivano la ricarica di due veicoli in contemporanea).

"Trenta minuti, la modalità “fast“, mi bastavano per avere l’80% di energia".  Abategiovanni fa sapere di essersi rivolto a Comue, A2A e Sea, e di aver scritto pure al ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani "anche a nome di alti automobilisti che possiedono auto elettriche o ibride plug-in. Ma finora nessuno è intervenuto, nonostante la promessa di sostituire il dispositivo. E adesso questo punto di ricarica è stato proprio eliminato dall’app in cui sono indicati i punti disponibili. Sembra di essere in uno sperduto paese del Burundi piuttosto che a Milano capitale economica e della transizione ecologica, che si vanta di essere all’avanguardia per l‘attenzione all’ambiente con Area C e B e le Ztl e poi non riesce a sostituire una colonnina".

A rendere tutto più amaro, il fatto che "da gennaio 2021 A2A ha aumentato del 600% la tariffa mensile passando dal 5 euro a 30 euro". Il servizio a Linate tornerà? «Per procedere al rinnovamento della colonnina – risponde A2A – è necessario un accordo con Sea (gestore dell’aeroporto, ndr), alla quale abbiamo già presentato un’offerta".  Da sbrogliare, anche il nodo delle “Isole digitali“, le postazioni tecnologiche e multiservizi che erano state inaugurate in occasione di Expo e che offrivano tra i vari servizi anche le prese per ricaricare le auto elettriche, ora nella morsa del degrado. "Le isole digitali – risponde ancora A2A – verranno rifunzionalizzate e verrà introdotto un sistema misto di ricarica per auto e quadricicli. Quindici progetti sono già al vaglio della Conferenza dei servizi".

 

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