REDAZIONE MILANO

Incentivi rottamazione per imprese, partite Iva e Terzo settore

Dal Comune 2 milioni di euro per sostituire fino a 5 auto per ogni domanda. E oggi riapre il bando per i residenti

È on line sul sito del Comune il bando per i contributi a fondo perduto destinati alle imprese, ai lavoratori autonomi con partita Iva e agli enti del Terzo Settore che intendono rottamare veicoli inquinanti acquistandone di nuovi e meno impattanti. In tutto sono a disposizione 2 milioni di euro, che si aggiungono ai 3 milioni destinati ai residenti. Per poter presentare la domanda è necessario avere una sede a Milano e, nel caso degli enti del Terzo Settore, essere iscritti al Registro unico nazionale.

Il contributo può essere richiesto per un massimo di 5 veicoli ad alimentazione elettrica, ibrida o benzina. Sono ammessi alla rottamazione i veicoli per trasporto persone con alimentazione a benzina fino alla classe Euro 4 inclusa e i diesel fino all’Euro 5 incluso nonché moto o ciclomotori con alimentazione a benzina a due tempi fino ad Euro 3 incluso, a gasolio a due tempi fino ad Euro 3 incluso e a benzina a quattro tempi fino ad Euro 2 incluso. La proprietà del nuovo veicolo dovrà essere mantenuta almeno per 5 anni. Può accedere al bando chi ha acquistato o acquisterà veicoli dal gennaio di quest’anno al 31 dicembre 2022. Per i mezzi di trasporto merci il contributo oscilla da un massimo di 13.800 euro ad un minimo di 3.300 euro, mentre per il trasporto persone va da un massimo di 12.000 euro per un veicolo con più di 8 posti a sedere ad un minimo di 4.000 euro per un veicolo fino a 8 posti in base alle emissioni di anidride carbonica.

Sarà invece riaperto oggi, dalle 12, il bando per gli incentivi destinato ai residenti, con lo scopo di formare una lista d’attesa per eventuali fondi residuali. Il bando ha avuto un’altissima adesione: sono pervenute 701 domande, di queste 587 hanno riguardato le auto (il 16,5% presentate da cittadini con Isee inferiore a 20mila euro), 114 i motocicli. Visto l’alto numero di richieste e il raggiungimento della cifra messa a disposizione (3 milioni), era stato necessario chiudere il bando. Ora, dopo una prima verifica, è risultato che parte delle domande non risponde ai requisiti. La riapertura del bando quindi è funzionale alla creazione di una lista d’attesa, in ordine di presentazione, per assegnare i fondi residuati.