
di Barbara Calderola
Sì alla commissione bipartisan sull’inceneritore di Trezzo. Anche la minoranza contribuirà "a scrivere la convenzione con il futuro gestore", promette il sindaco Silvana Centurelli.
A ottobre, i primi ad avanzare la proposta erano stati i consiglieri di Obiettivo Comune guidati da Tea Geromini e adesso, con l’iter agli sgoccioli per individuare il partner che subentrerà a Prima-Falck, la società che finora ha bruciato rifiuti in via Pastore, l’amministrazione approva.
Il forno che tratta 170mila tonnellate di secco l’anno in arrivo dall’hinterland, dalla Brianza e dal resto di Italia, era stato acceso fra mille polemiche nel 2003 e resterà in servizio fino al 2032.
C’è da affrontare il nodo dell’aggiornamento alla nuove norme con costi stimati di una trentina di milioni e per farlo bisogna scegliere il miglior progetto fra quelli presentati all’amministrazione che a febbraio chiuderà la manifestazioni di interesse lanciata l’autunno scorso per selezionare il nuovo partner.
In lizza c’è anche un pool di aziende pubbliche guidate da Cem, il gigante dello smaltimento rifiuti controllato dai comuni che insieme ad Ates, la società dell’efficienza energetica, e alle monzesi Bea e Silea, corre per aggiudicarselo.
La cordata punta al rilancio del termovalorizzatore e forse anche a una sua conversione all’idrogeno, un cambio di “vocazione“ che comporterebbe un altro investimento milionario. Per ora nel piano di massima presentato al Comune l’associazione di imprese ha specificato solo la centrale di teleriscaldamento che inaugurerà in città, se vincerà la gara.
A maggioranza e minoranza (ci sono anche Trezzo al Centro e Città viva) il compito di mettere nero su bianco gli oneri in capo al futuro gestore. "La nascita della commissione spiega lo spirito con il quale vogliamo selezionare la migliore soluzione per il futuro dell’impianto di proprietà comunale – sottolinea il sindaco – ogni aspetto deve essere trasparente. Solo così faremo il bene della città"
Fra i paletti da fissare, l’introito per le casse municipali in cambio del disturbo di ospitare il camino: finora 2 milioni e mezzo di euro l’anno, ma col nuovo contratto dovranno salire "almeno a 3". Su questo punto le idee sono già chiare.