Inceneritore, A2A o Falck? Decidono tre università

Parentesi chiusa al Tar contro il Cem, il Comune nomina super-commissione "Abbiamo chiesto aiuto a un team di docenti per valutare sostenibilità e costi"

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di Barbara Calderola

Chiusa la parentesi al Tar contro il Cem, il Comune nomina la super-commissione per valutare le proposte sul futuro dell’inceneritore. L’aggiornamento dell’impianto costerà una trentina di milioni di euro. E almeno sin qui, è andato tutto secondo pronostico, i rumor davano per scontato il tentativo di Prima srl, attuale gestore, e così è stato: dopo i primi 20 anni in scadenza, la società del gruppo Falck vorrebbe continuare a occuparsi del camino di via Pastore, dove ogni anno bruciano 170mila tonnellate di secco in arrivo da tutto il territorio. Attesa confermata anche per il secondo concorrente, A2A, si vociferava anche sulla sua partecipazione. Ora agli esperti di tre università l’onere di soppesare le offerte dal punto di vista ambientale, economico e tecnico. Proprio "per assicurare il massimo ai trezzesi - spiega il sindaco Silvana Centurelli – abbiamo chiesto aiuto agli atenei lombardi: Politecnico, Bicocca e Bergamo". Saranno tre "nomi" nei rispettivi campi di elezione a decidere quale sia la soluzione migliore. Il primo tempo dell’operazione milionaria si chiude con l’esclusione di Cem, il colosso pubblico dei rifiuti che voleva partecipare ma che non è riuscito a rispettare le scadenze dettate dal Comune per farsi avanti. La società aveva chiesto una dilazione alla magistratura amministrativa, ma i giudici l’hanno negata dopo avere ritenuto "adeguata" la finestra di quattro mesi messa a disposizione dalla giunta, da ottobre a febbraio.

I giochi, però, almeno sulla carta, non sono chiusi: la gara vera e propria, infatti, si terrà solo dopo aver scelto una delle due opzioni sul tappeto e a occuparsene potrebbe essere anche chi non ne è l’autore. Cem si era presentato con Ates, altra azienda pubblica dell’energia, e le gemelle brianzole Bea e Silea con un intento preciso: "Tutelare territorio e comunità. Per noi non è una questione di potere", spiegava a nome dell’intera cordata il presidente Giovanni Mele, che con una settantina di Comuni soci è fra i primi utenti del forno. Trezzo prosegue secondo una tabella di marcia obbligata: "La nascita del nuovo gruppo di lavoro è un’altra tappa fondamentale verso l’appalto che ci porterà a selezionare il nuovo operatore - sottolinea Centurelli -. La scadenza del 1 settembre, quando il Comune diventerà proprietario del termo, è ineludibile. Il team accademico rappresenta il massimo livello di competenza al quale potevamo rivolgerci e sono certa ci fornirà un supporto determinante. I professori sono stati scelti per valutare ogni dettaglio in termini di sostenibilità e di costi".

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