REDAZIONE MILANO

Incendio Torre dei Moro: "Le nostre vite sospese da quel 29 agosto. Ricordo l’odore, sono fuggito d’istinto"

Stefano Plebani, 37 anni, è uno dei residenti in attesa di rientrare nel grattacielo

Incendio Torre dei Moro: "Le nostre vite sospese da quel 29 agosto. Ricordo l’odore, sono fuggito d’istinto"

"Quel giorno ero nel mio appartamento al tredicesimo piano quando ho sentito un forte odore di bruciato. Da quel momento le nostre vite sono sospese". Stefano Plebani, 37 anni, è uno dei residenti in attesa di rientrare nel grattacielo. Guarda le foto del rogo, e torna con la memoria a quella giornata di agosto. "Era un odore chimico – racconta – a un certo punto ho sentito le urla e d’istinto sono scappato, sono uscito dal grattacielo. Una volta sulla strada hanno iniziato a piovere dal cielo frammenti infuocati, in pochi istanti il nostro palazzo era tutto avvolto dalle fiamme".

Da allora Plebani vive "come un nomade". Il suo appartamento è andato completamente distrutto. "Quando sono a Milano mi ospita mia madre, che abita vicino alla torre – prosegue –. Uno dei danni è anche la perdita del computer, con tutti i miei lavori da freelance in memoria". L’obiettivo, per lui, è riuscire a entrare nella propria casa all’inizio del 2026.

"Sarebbe un bel risultato anche simbolico per la città che in quell’anno ospiterà le Olimpiadi invernali – sottolinea – un ritardo sarebbe una sconfitta per Milano. Chiediamo intanto una svolta sulla sicurezza, serve un monitoraggio anche in Italia sugli edifici a rischio. Noi eravamo convinti di vivere in case totalmente sicure, abbiamo rischiato la vita".