Cernusco, brucia la facciata della scuola: paura e danni in 4 aule

Indagini sulle cause del rogo anche se sembra esclusa l’ipotesi del dolo. Zacchetti: ringrazio le maestre del nido che hanno dato subito l’allarme

incendio alla scuola di Cernusco

incendio alla scuola di Cernusco

Cernusco,  6 luglio 2022 - All’atto dovuto dell’avviso di garanzia per il crollo di un pezzo di intonaco all’elementare Mosè Bianchi, ora si aggiunge l’incendio della facciata alla primaria di largo Martini. Nessun ferito anche stavolta, ma tanta paura nei dintorni. L’istituto è chiuso, il bilancio dell’incidente è di quattro aule fuori uso per precauzione. A vacanze in corso i disagi sono azzerati, ma ce n’è abbastanza per parlare di maledizione delle scuole a Cernusco.

«Le fiamme hanno riguardato solo gli esterni – spiega il sindaco Ermanno Zacchetti – siamo grati ai vigili del fuoco e alle maestre del nido, lì di fronte, che hanno lanciato subito l’allarme". La prima ipotesi del piromane sembra già tramontata, nulla indicherebbe che dietro le fiamme ci sia la mano di qualcuno. Al vaglio ci sono le immagini delle telecamere e pattuglie di vigili e carabinieri tengono d’occhio il plesso. "L’analisi serve a fugare qualsiasi dubbio – precisa il primo cittadino –. Sopralluoghi tecnici ed esperti ci aiuteranno a capire l’origine del rogo. Sono andati in fumo 15 metri di esterni". L’indagine andrà di pari passo con l’iter "per sistemare", scontata la corsa contro il tempo, "per settembre deve essere tutto a posto – chiede Giordano Marchetti, ex candidato sindaco di Vivere –. La burocrazia è lenta, non c’è un minuto da perdere". Lui e gli altri gruppi di minoranza vogliono vederci chiaro: "È un episodio strano che va spiegato fino in fondo – aggiunge l’azzurro Daniele Cassamagnaghi –, la scuola è nuova e non si è certo lesinato sugli esborsi. Dobbiamo bandire la superficialità e capire che non possiamo rischiare l’incolumità degli alunni, per nessun motivo: ma su questo credo ci sia accordo totale".

Non è la prima volta che la città rischia grosso in classe. Nell’ottobre 2020 un pezzo di intonaco si staccò dal soffitto di una quinta alla Mosè Bianchi, solo la prontezza di Marco, un bambino di 10 anni, che avvisò la maestra di una crepa, evitò il peggio. Un mese e mezzo fa per quel fatto Zacchetti è finito sotto inchiesta, la Procura di Milano vuole vederci chiaro. I tecnici comunali stabilirono che "si trattò di sfondellamento" e tutto finì in una relazione "proprio per cristallizzare fatti e responsabilità. Incontrai anche i genitori in un’ottica di trasparenza – ricorda il primo cittadino –. Tutta colpa di un errore di costruzione dell’istituto che risale al 1985". Le infiltrazioni d’acqua come "si era creduto in un primo momento non c’entravano niente".

 

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