Incendio in via Antonini: "Odore di fumo, poi la fuga: abbiamo rischiato la vita"

Carmelo Imerti abita all’undicesimo piano: era in casa al momento del rogo. "I rivestimenti dei balconi hanno fatto da miccia, ora vogliamo indagini serie"

Carmelo Imerti, proprietario di un appartamento all’undicesimo piano del palazzo

Carmelo Imerti, proprietario di un appartamento all’undicesimo piano del palazzo

Milano - "Tutto il palazzo, con la nostra casa dentro, è bruciato come carta in mezz’ora: ci avevano garantito la resistenza alle fiamme dei materiali da costruzione, ora la magistratura deve fare chiarezza su quello che è successo". Carmelo Imerti, attorno alle 21, guarda le fiamme che riprendono vigore ai piani alti del condominio di via Antonini distrutto dal rogo. Lui abita con la compagna in un appartamento all’undicesimo piano, e non riesce a staccare gli occhi dalle immagini del disastro.

Lei era in casa quando è divampato l’incendio? "Sì, ci trovavamo in casa, stavamo riposando quando abbiamo sentito poco prima delle 17.30 un forte odore di fumo. Ci siamo preoccupati e siamo usciti sul pianerottolo. A quel punto, visto che l’odore era sempre più forte e avevamo paura, abbiamo deciso di fuggire, scendendo dalle scale ed evitando di prendere l’ascensore. Poi ci siamo radunati sulla strada". Quante famiglie erano presenti, all’interno del palazzo, al momento dell’incendio? "Sinceramente non saprei. Sono stati momenti talmente concitati che non ci ho fatto caso, subito sono arrivati i vigili del fuoco e i soccorritori. Avevamo paura che qualcuno fosse rimasto all’interno. Eravamo comunque in pochi. Vista la bella giornata penso che molti fossero fuori casa per una gita, oppure ancora in ferie. Questa circostanza è stata una fortuna, visto quello che è successo". Una volta arrivati sulla strada avete visto il palazzo bruciare. "Sì, è stata una scena che non riuscirò mai a dimenticare. Secondo me hanno fatto da miccia i rivestimenti esterni dei balconi, realizzati con un materiale plastico. Ho visto che andavano a fuoco come niente e da lì il fuoco si è propagato ovunque. Dall’alto verso il basso ma divampando all’improvviso anche all’altezza di piani che in quel momento sembravano liberi dalle fiamme. È andato tutto a fuoco nell’arco di mezz’ora, dalle 17.30 alle 18. Una scena incredibile, che non dimenticheremo facilmente". Da quanto tempo vivete qui? "La mia compagna da una decina di anni, mentre io da meno tempo. Avevano garantito una resistenza al fuoco che, invece, non c’è stata. Per questo chiediamo che le forze dell’ordine e la magistratura facciano chiarezza su quello che è successo, perché qui ci sono famiglie che hanno perso tutto e non sanno neanche dove andare a dormire". Dove trascorrete le prossime notti, visto che il palazzo è completamente inagibile? "Per fortuna abbiamo amici di famiglia che possono ospitarci, e mio padre vive a Milano e per un periodo potremo andare a casa sua. È arrivato anche il sindaco Sala e ha spiegato che metteranno a disposizione alloggi per le famiglie. Speriamo lo facciano al più presto. Poi cercheremo di recuperare quello che è rimasto negli appartamenti, quando ci saranno le condizioni di sicurezza. Vorrei ringraziare i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e tutti gli operatori intervenuti. Sarà fondamentale, lo voglio ribadire, fare chiarezza sulle cause dell’incendio e anche sulla qualità dei materiali. Intanto cercheremo di riprenderci dalla paura".  

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