
di Nicola Palma e Marianna Vazzana
Viveva da solo al quinto piano dello stabile popolare di via Cittadini 2 ed era seguito dal centro psicosociale di zona. Ieri alle 2 un cortocircuito, è questa la prima ipotesi degli investigatori, ha innescato un incendio nel suo bilocale in zona Vialba, alimentato dai tanti oggetti accumulati nelle stanze. Antonio Barberio, 62 anni, non è riuscito a fuggire dall’abitazione ed è stato avvolto dalle fiamme: dopo aver spento il rogo, i vigili del fuoco hanno ritrovato il suo corpo senza vita.
Sul posto sono arrivati anche gli agenti della polizia locale, gli uomini della Protezione civile e i carabinieri di Radiomobile e Compagnia Magenta, che hanno subito avviato gli accertamenti sulla tragedia; al momento, però, pare ci siano pochi dubbi sulla natura accidentale dell’innesco. I tecnici di Metropolitana milanese, società che gestisce l’edificio per conto del Comune, hanno messo in sicurezza l’abitazione e lasciato porte e finestre, così da evitare che qualcuno possa occuparla abusivamente prima che venga riassegnata. "Bisogna rivedere il sistema di inclusione delle persone più fragili – il commento di Fabio Galesi, assessore del Municipio 8 con delega a Lavori pubblici e sicurezza –. Troppe persone in carico ai servizi psichiatrici con personale specialistico ridotto". E ancora: "Purtroppo i numeri delle persone seguite dai centri psichiatrici aumentano ogni anno: il sistema di monitoraggio e assistenza non è più adeguato, si rischia di lasciare completamente sole queste persone, mettendo a repentaglio loro stessi e coloro che vi abitano accanto".
Un anno e mezzo fa, un episodio molto simile era avvenuto a poca distanza da via Cittadini, nello stabile di tre piani di via Val Lagarina 9: al rialzato si era sviluppato un incendio risultato fatale al settantanovenne Lorenzo Mario Ladisa; il cadavere dell’anziano, che si muoveva con un deambulatore, era stato trovato semicarbonizzato vicino alla finestra. Anche in quel caso, il rogo era stato accelerato e reso ancor più devastante dalla presenza nell’appartamento di "montagne di oggetti che venivano raccolti in giro e poi ammassati sui pavimenti", raccontarono all’epoca i vicini. Che riferirono anche di gas e luce staccati ("La sera restavano al buio, e per cucinare usavano probabilmente un fornelletto"), di "dipendenza dall’alcol, pannoloni gettati dalla finestra sul retro e problemi di igiene". Una situazione di degrado estremo. L’incendio di via Cittadini 2 non è stato l’unico divampato in città nella nottata di ieri. Sì, perché un’ora e mezza prima le fiamme hanno distrutto nel giro di pochi minuti un appartamento di via Broggi, in zona Buenos Aires: provvidenziale l’intervento dei vigili del fuoco, che hanno messo in salvo una donna di 44 anni, poi accompagnata al Fatebenefratelli per aver inalato fumo e per una ferita al volto, e un uomo di 30, a sua volta trasportato al pronto soccorso del Niguarda per un’ustione di primo grado a una mano.