
Incendio al deposito rifiuti della Bovisasca
Milano, 17 ottobre 2018 - Non solo la segnalazione alla Città metropolitana. Gli amministratori di Ipb srl, la società proprietaria dell’area di via Chiasserini 21 coinvolta nell’incendio di domenica, si erano già mossi sia con la Procura che con i carabinieri per riferire di movimenti anomali attorno all’area affittata a marzo alla società Ipb Italia srl, nome quasi identico ma nessun legame con la ditta locatrice.
L’amministratore unico di Ipb, Carmine Pettinato, fa sapere al Giorno di essersi rivolto prima alla magistratura e più di recente ai militari della stazione Affori (con un’integrazione di denuncia) «a seguito di lamentele dei residenti che segnalavano una presenza eccessiva di mosche». Segno, il sospetto poi diventato realtà, che in quel capannone si stavano accumulando materiali di vario genere, nonostante la Ipb Italia non avesse mai ottenuto il via libera per la voltura dell’autorizzazione al trattamento di rifiuti né pagato i diritti annui necessari per restare nell’Albo nazionale dei gestori ambientali. Complicato per la Ipb srl pure controllare cosa stesse succedendo all’interno della struttura, visto che da un certo momento in avanti i proprietari non sarebbero più riusciti ad accedere all’area: gli affittuari, secondo quando risulta, avrebbero modificato i codici del telecomando che apriva i cancelli.
Un quadro allarmante, come poi accertato dai tecnici di Palazzo Isimbardi e dagli agenti della polizia locale durante il sopralluogo di giovedì: l’impianto, vuoto a luglio, era pieno fino al soffitto. Da lì sono scattati il verbale e la segnalazione in Procura. Tre giorni dopo, alle 20.30, è arrivata la chiamata ai vigili del fuoco: «Sta bruciando tutto». Sul caso ci sono due fascicoli aperti in Procura: il primo, affidato al pm Donata Costa, riguarda le indagini sul rogo doloso; il secondo, nelle mani del pm Sara Arduini, si sta concentrando sul presunto traffico illecito di rifiuti. Nel mirino gli affittuari di Ipb Italia srl, che, tra le altre cose, dovranno pure dare spiegazioni sulla tempistica dell’ultimo cambio al vertice: dalla visura camerale risulta che la nuova amministratrice unica Patrizia Geronimi è entrata ufficialmente in carica il 13 ottobre, cioè il giorno prima dell’incendio, prendendo il posto di Mauro Zonca, cessato da tutte le cariche giovedì (il giorno dell’ispezione in via Chiasserini). Solo coincidenze? Lo accerteranno gli investigatori della Squadra mobile, che stanno scandagliando i filmati delle telecamere. Verifiche in corso pure sui fascicoli più recenti su casi di traffico di rifiuti e incendi per cercare eventuali link con il rogo della Bovisasca.