
Il poeta Maurizio Cucchi esplora il quartiere Isola di Milano con la poetessa Mary Barbara Tolusso, apprezzando l'atmosfera accogliente e variegata della zona prima di un evento letterario al Teatro Fontana.
Cucchi
Sbuco finalmente in via Guglielmo Pepe dopo un lungo camminamento sotterraneo alla stazione Garibaldi del metrò, per fortuna ravvivato dalle colorite e varie pitture alle pareti. Mi aspetta la poetessa triestina Mary Barbara Tolusso, che quando è nella nostra città vive nel milanesissimo quartiere Isola. Eccoci allora davanti a un negozio di biciclette, da un lato, mentre su quello opposto sono subito attratto dalle vetrine di una libreria. In questo modo già mi si presenta varia e piacevole l’atmosfera della zona, dalla quale mancavo da tempo. "È oggi un rione pieno di bar e ristoranti, molto accogliente, ma senza quella confusione che c’è spesso altrove", mi dice Mary e penso proprio che abbia ragione. Abbiamo come meta l’ottimo Teatro Fontana, dove una lettura di poesia precederà lo spettacolo in programma. Arriviamo in via Carmagnola, dove mi sorprende e fa sorridere una grande scritta, sulla vetrina di un ristorante, che dice: "La più giusta cotoletta sbagliata di Milano", e infatti il locale si chiama proprio "Quelli della sbagliata". Un giorno proverò anch’io a sbagliarmi sul posto... Arriviamo allora in piazzale Carlo Archinto, dedicata al nobiluomo vissuto tra il 1679 e il 1732 e che fu letterato nonché funzionario e mecenate. Lo spazio attorno a noi è molto ampio, con qualche albero, e ravvivato dalle luci delle scritte dei vari locali sui lati. Siamo ben presto in via Thaon di Revel, passando davanti alla vetrina del “Teatro 7 Lab“, una importante scuola di cucina. Eccoci ormai a un passo dalla meta, che si trova in via Boltraffio, dedicata al pittore milanese vissuto tra il 1467 e il 1516. È infatti proprio in quella via il teatro Fontana, all’angolo con via Santa Maria alla Fontana e accanto alla chiesa e al giardino che ne portano il nome. Siamo un poco in anticipo sull’evento letterario che ci richiama e decidiamo allora per una piccola sosta ristoratrice in uno dei tanti bar lì vicini, mentre io mi rallegro per questa rapida visita all’Isola.