In terza gli studenti più in difficoltà E aumentano dispersi e assenti

I presidi: "Il tutti promossi li ha intrappolati". Di Mario (Carducci): "No a gognette, è da bocciare la valutazione"

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di Simona Ballatore

Si boccia di più nel biennio, ma c’è una classe sorvegliata speciale: la terza. È come se avessero cominciato le superiori a settembre, dopo l’anno del Covid e la seconda a singhiozzo. Qui si concentrano le fragilità, tra giudizi sospesi, deroghe alle presenze, "mancate validità" per un numero eccessivo di assenze. Altro tasto che si è fatto più dolente. Al liceo Tenca sono 65 i respinti su una popolazione di 1.400 studenti, ci sono una settantina di giudizi sospesi in prima, sessanta nelle seconde come nelle terze, una quarantina in quarta. Alla maturità non sono stati ammessi in tre. "I ragazzi di terza sono stati quelli più in difficoltà – conferma il preside Mauro Agostino Donato Zeni –, si sono trovati al pc in prima, sono stati mesi a distanza. Pagano una fragilità da Covid. Molte situazioni sono venute al pettine: ci sono ragazzi che si sarebbero dovuti fermare due anni fa, il provvedimento preso dalla allora ministra Azzolina non ha fatto loro un favore, non hanno avuto un feedback per essere ri-orientati in tempo. In terza, poi, c’è un gradino in più, con nuove materie o discipline che si fanno più complicate". C’è chi è inciampato, chi è rimasto bloccato nella scuola sbagliata. E chi si è arreso, superando il 25% delle assenze. "Alcuni non sono stati scrutinati, ma sono state ammesse numerose deroghe laddove sono emerse difficoltà psicologiche documentate, depressione e quant’altro. Il Covid ha moltiplicato disagi che c’erano già", continua Zeni. Anche all’istituto tecnico Cattaneo emergono le "mancate validità": nelle nove prime ci sono stati 11 bocciati e sette mancate validità, nelle nove seconde sette bocciati e cinque non scrutinati per assenze; nelle nove terze 13 bocciati (in una classe del “geometra“ se ne concentrano sei) più sei mancate validità, nelle sette quarte tre bocciati e quattro mancate validità. "Spesso tra queste ci sono ragazzi che hanno superato l’obbligo scolastico e sono rimasti iscritti, ma non frequentavano già più – spiega la preside Maria Rizzuto –. È stato fatto invece un ottimo lavoro nell’indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing con risultati sorprendenti, come quelli di una terza che era considerata “difficile“, con ripetenti arrivati da altre scuole e situazioni complicate nel primo trimestre. Hanno recuperato, si sono coesi. È quello a cui deve puntare la scuola".

"Al Settembrini si è verificato quello che da tempo temevo – spiega il preside Franco Tornaghi – il numero dei non ammessi alla classe successiva è superiore per problemi di frequenza che per una bocciatura vera e propria". Promosso l’87% ("che al professionale è un ottimo risultato"), il 7% escluso dallo scrutinio per non avere frenquentato, il 6% bocciato. "Gran parte degli insuccesi scolastici dipendono dalla mancata frequenza. E fa riflettere sul ruolo della scuola a scuola".

"Stiamo raccogliendo il lascito delle promozioni elargite gli corsi anni – fa i conti Domenico Balbi, dell’artistico Boccioni –. Il non avere bocciato per tempo ha portato ad avere in una quinta sei non ammessi (16 in tutto). Nel biennio c’è stato un netto miglioramento, anche perché nei criteri d’accesso si è guardato alla media ma anche alla predisposizione per le materie artistiche e questo ha comportato una minore dispersione". Anche qui c’è chi ha lasciato prima del tempo. "Soprattutto alunni con cittadinanza straniera, cinese in particolare – spiega il preside –. Spesso anche alle superiori non conoscono bene l’italiano, ho fatto inserire un corso di lingua, oltre a sollecitare le famiglie per la frequenza". Al liceo Brera il 21% è sospeso, il 9% bocciato. "Meno rispetto all’anno scorso – stila il bilancio Emilia Ametrano –. Ma sono peggiorati i risultati in quinta: 19 fermati (su 312, ndr) non era mai capitato. Tra questi pochi hanno frequentato, c’era chi era stato fermato lo scorso anno e non si è presentato più. Abbiamo dato deroghe per problemi, nulla è fatto con superficialità".

Spicca un tema: "La valutazione è da rimandare, non a settembre, ma al ministero" sottolinea Andrea Di Mario dal liceo classico Carducci. Qui su 47 classi i non ammessi alla successiva sono meno di uno per classe. "Si notano leggerissime controtendenze: meno “debiti“, più bocciature – sottolinea il preside –. La fascia di malessere, che già c’era, si è ’cronicizzata’. Non è colpa del Covid, ma il Covid ha fatto emergere problemi che c’erano già, come pure le carenze della scuola: dal riorientamento degli alunni con difficoltà alla valutazione". A soffrire di più sono stati i ragazzi di terza. "Il sistema di valutazione si è trasformato in una ’gognetta’ tristissima, si ragiona sul mezzo voto, sulla media aritmetica, c’è ancora chi pensa di far ’giustizia’ attraverso gli studenti. Invece il docente deve essere un operatore culturale. Abbiamo strumenti tecnologici per fare ’diagnosi’ per tempo in medicina e la scuola è rimasta alla cura del salasso. Se si va male in matematica per più anni, perché non andare in terza col resto della classe e frequentare matematica in seconda? La bocciatura è una sconfitta per tutti".

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