In Lombardia l’oro dei criminali Più affari con rifiuti e cemento

Il rapporto Ecomafie 2022 di Legambiente: 1.821 reati penali, 1.785 persone denunciate e 33 arresti. La regione sale al quarto posto per inchieste di corruzione finalizzata a commettere illeciti ambientali

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di Daniele De Salvo

"Trasi munnizza e nasci oro". Entra immondizia ed esce oro. Lo diceva il boss di Cosa nostra Vincenzo Virga, specializzato nel traffico illegale di rifiuti, mente imprenditoriale di Bernardo Provenzano e alleato di Toto Riina. Lui era un capomandamento del Trapanese, ma quanto sosteneva vale pure in Lombardia. Lo certificano le inchieste e lo indicano i numeri in base a cui la Lombardia è una delle "terre dei fuochi" d’Italia tra discariche abusive, traffico di sostanze tossiche, incendi di immondezzai, smaltimento illegale di macerie e rottami. L’anno scorso sono stati contestati 1.821 illeciti penali in ambito ambientale; sono stati inoltre eseguiti 599 sequestri; le persone arrestate sono state 33, 1.785 quelle denunciate; poi ci sono i 4.131 illeciti amministrativi e le 3.417 multe staccate.

I numeri sono in crescita. L’anno prima sono stati infatti contestati 1.297 reati tra ciclo illegale del cemento e dei rifiuti: 203 a Brescia, 106 a Sondrio, 96 a Bergamo, 73 a Varese, 68 a Pavia, 50 a Como, 37 a Mantova, 33 a Milano, 24 a Lodi, 16 a Lecco, 13 a Cremona, 9 a Monza. Mentre le persone arrestate sono state 56, le denunciate sono state 2.339, tra cui 235 in provincia di Brescia, 190 a Bergamo, 118 a Sondrio, 96 a Varese, 91 a Pavia, 69 a Como, 25 a Mantova, 23 a Lodi, 21 a Milano, 17 a Cremona, 15 a Lecco e 9 a Monza. I sequestri sono stati invece 256: 33 a Brescia e a Pavia, 20 a Sondrio, 18 a Bergamo, 15 a Varese e Mantova, 13 a Milano, 8 a Como e Lodi, 7 a Cremona, 5 a Monza e 1 a Lecco. A tirare le somme sono gli attivisti di Legambiente, nel dossier Ecomafie 2022. Ora si teme sia per i cantieri avviati con i fondi del Piano nazionale di resistenza e resilienza, sia per i lavori e la gestione dei Giochi invernali del 2026 in programma tra Milano e la Valtellina, uno dei territori più a rischio e coinvolto dal fenomeno. "Il rapporto mette in luce come la Lombardia sia la quarta regione per inchieste di corruzione finalizzata a perpetrare illeciti ambientali, testimoniando come sia un crocevia di interessi e opportunità per chi vuole fare affari speculando sull’ambiente e sulla salute dei cittadini – avverte Sergio Cannavò, reponsabile del Centro di Azione giuridica di Legambiente Lombardia –. Per questo temiamo che l’avvio dei cantieri delle opere finanziate dal Pnrr e per l’organizzazione delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026 diventino occasioni particolarmente allettanti di malaffare e infiltrazioni criminali".

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