In fila per un posto. "Noi, disposti a tutto"

Viaggio nell’agenzia, fra 50enni in cerca di opportunità e vittime della crisi. Le ditte non trovano? Noi ci siamo

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di Sofia Valente

Daniele Carretto, 42 anni, è padre di due bambini. Dopo vent’anni di esperienza nella ristorazione e nel turismo ha deciso di cambiare lavoro "a causa dei danni provocati dalla pandemia" in quei settori. "Sono disposto a candidarmi per qualsiasi posizione – racconta – l’agenzia mi ha aiutato, abbiamo parlato di assistenza ai clienti e chi meglio di un barista o di un cameriere può stare a contatto con il pubblico. Mi hanno proposto anche delle posizioni per svolgere l’attività di magazziniere o nell’ambito della logistica, che sono il futuro, perché ormai tutti comprano online. Cerco un’azienda che mi formi, che abbia fiducia in me". Salvatore Pugliese, 54 anni, nella vita ha fatto "tanti mestieri, come il magazziniere o l’autista". Ora sta frequentando un corso da addetto alle pulizie: "Sto cercando lavoro, e sono disposto a fare tutto ciò che mi propone l’azienda". Storie di milanesi alla ricerca di un lavoro, che si incrociano durante una delle giornate di reclutamento organizzate dall’agenzia Sgb Humangest nella sede in viale Certosa 2. In palio 117 posti nei settori della grande distribuzione, logistica e assistenza ai clienti. L’obiettivo è quello di incrociare domanda e offerta di lavoro, in un periodo di transizione. Ci sono aziende che fanno fatica a trovare figure professionali e, dall’altra parte, persone che hanno perso il lavoro durante la pandemia e stanno cercando di ricollocarsi. Humangest mette a disposizione dei candidati corsi di formazione per migliorare o riqualificare le proprie competenze. "La richiesta del mercato per figure specializzate e tecniche è più ampia rispetto al numero dei nostri candidati", spiega Giuliana Zucchetti, direttore Selezione e Servizio Italia per Sgb Humangest. Rispetto alle scorse edizioni sono aumentate le posizioni aperte a livello nazionale, passando dalle 1.400 dell’anno scorso alle 2.000 di quest’anno. Il direttore spiega che "la causa di questa crescita sono le catene della grande distribuzione organizzata e i settori di logistica e sicurezza, che stanno aprendo molte posizioni".

"Sono italo-cubana, ho 55 anni e ho sempre fatto la casalinga", racconta Elba Ochoa. "Mi sono candidata per il settore operaio – racconta – ho bisogno di lavorare, perché mio marito è morto per un cancro al polmone e ho una figlia di 18 anni, che devo mantenere". I reclutatori di Humangest ricercano e selezionano candidati per lavori con contratto a tempo indeterminato o determinato con inserimento previsto per l’autunno. "La maggior parte delle aziende decide di partire con la somministrazione, che per definizione è un contratto a tempo determinato", dice Marianna Russo, reclutatrice per i settori multiservizi e logistica, che comprendono magazzinieri, addetti al confezionamento e alle pulizie, portierato e reception.

"Solitamente – prosegue – dopo 4 o 6 mesi si viene assunti a tempo indeterminato". Anche Marianna Russo è stata a sua volta una candidata. L’anno scorso ha inviato il curriculum a Humangest "per un posto da stagista a Milano, pur vivendo a Napoli. Dopo 20 giorni avevo terminato tutti i colloqui di selezione e mi sono trasferita. L’ambiente dell’agenzia mi piace, perché è giovane e dinamico". Nel suo ambito la reclutatrice ha notato che, "l’offerta sta crescedo nella ristorazione. Adesso abbiamo tantissime richieste". Per i contratti a tempo indeterminato le posizioni più richieste dalle aziende riguardano "specialisti e tecnici nel settore informatico, tra i 25 e i 30 anni", afferma Giulia Barbarino, reclutatrice di Humangest. Le aziende vanno a caccia di "programmatori, sviluppatori del linguaggio di programmazione di Java e personale di assistenza e supporto tecnico". Sono queste le figure più difficili da trovare.

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